Jean-Marie Aurand succederà al direttore generale Castellucci, un nuovo stato membro entra a far parte dell'Organizzazione e il rapporto statistico presentato a Bucarest
Jean-Marie Aurand e Federico Castellucci
Lo si era annunciato già tempo fa e adesso a Bucarest è stata formalizzata l’adesione.
L’Azerbaigian entra a far parte dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. Tracce in questo Paese sulla viticoltura e vinificazione in tempi antichi portano all’età del bronzo, ma la produzione di vino si sviluppa nel XIX secolo, e a dare impulso furono i tedeschi che nel Caucaso fondarono una loro colonia.
L’Azerbaigian diventa così il 45esimo stato membro dell'OIV. Il Ministro dell'Agricoltura, Ismat Abbasov, ha ringraziato il sostegno dell’Organizzazione “che consentirà al suo Paese di migliorare ulteriormente la viticoltura nazionale secondo i parametri dettati dall’Oiv”, e occasione che aprirà nuovi ingressi nella piazza internazionale.
Questa una delle novità che giungono dalla Romania dove si è svolta, la scorsa settimana, la 36esima edizione del Congresso Mondiale dell’Oiv. Seconda a quella che riguarda il nuovo vertice. Jean-Marie Aurand succederà dal prossimo 14 gennaio all’attuale direttore generale Federico Castellucci. Rimarrà in carica per cinque anni. Nato a Langongne, comune di poco più di 3mila anime in Francia, Aurand ha ricoperto importanti ruoli e cariche di responsabilità anche all’interno del ministero dell'Agricoltura. Ha lavorato a capo della delegazione francese all'Ufficio Internazionale del Vino 1994-1998. Per alcuni anni è stato tra i vertetici dell’ONIVINS e di SOPEXA. Ha assunto anche il ruolo di Commissario del Governo alla INAO (Istituto nazionale delle denominazioni d'origine) per quattro anni. E ha negoziato a Bruxelles per conto della Francia pre le ultime due riforme dell’Ocm vino. E’stato eletto al primo turno, nel corso della undicesima Assemblea Generale dell'Organizzazione, tenutasi durante il Congresso.
Ed ecco alcuni dati sulla produzione e sul mercato del vino contenuti nell'ultimo rapporto statistico curato all'Organizzazione e presentato al Congresso. Si conferma che in commercio ci saranno meno quantità e a prezzi più alti.
La produzione è diminuita del 10% rispetto al 2011 raggiungendo i 252 miliardi di ettolitri, ma dimostra buone performance in Cina, Cile e India. Si sono ridotti i volumi per l’export, in particolare quelli di vino sfuso. E questo trend riguarda i vini dall'Europa principalmente.
Si è contratta poi la superficie vitata a livello mondiale, ad oggi conta 7.528 mila ettari. Si prospetta però una leggera ripresa dei consumi mondiali, per un totale di 243 miliardi di ettolitri. Ma questo avverrà soprattutto fuori dall’Europa. L’andamento dei consumi sarebbe pari a quello registrato nel 2008 e tendenzialmente positivi.
C.d.G.