Un assaggio in anteprima durante i giorni del Vinitaly.
Un esperimento che riguarda i vini senza solfiti. È il nuovo progetto in cui è coinvolto l'enologo Riccardo Cotarella, oltre ad altri produttori e personalità del mondo del vino. Ventiquattro le aziende che vi hanno aderito, tra cui Falesco e Colpetrone che parallelamente alle produzioni con un utilizzo minimo di solforosa, hanno voluto testare un nuovo modo di vinificare. Due le annate prese a campione, 2011 e 2012. E varie le tipologie. Dal Sagrantino al Sangiovese, dal Negroamaro al Petit Verdot.
Un lavoro delicato che parte in primis dalla vigna e dal volere ottenere le uve “perfette”. Dalla vigna alla cantina è la prima vinificazione a fare la differenza in quanto comporta un abbassamento repentino della temperatura da +30 gradi a – 30 gradi e un conseguente utilizzo di lieviti per abbattere la flora. In questo modo le caratteristiche del vino rimangono intatte. Nel nostro “blind tasting”, infatti, la differenza tra i vini senza solfiti e i vini con pochi solfiti è già evidente dalle note olfattive, che poi si ripropongono anche al palato. I vini risultano strutturati, ma allo stesso tempo molto più immediati, e caratterizzati da una facile beva. In particolare, nei vini rossi in genere molto tannici, come ad esempio il Sagrantino, il non utilizzo della solforosa rende i tannini meno spigolosi e più morbidi. Anche i vini bianchi sono caratterizzati da una leggerezza costante e da aromi primari subito riconoscibili. Insomma un progetto davvero interessante che verrà presentato ufficialmente nei prossimi mesi.
Maria Antonietta Pioppo