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L'evento

Bordeaux en primeur il bilancio: degustatori da 67 Paesi del mondo, 200 dalla Cina

18 Aprile 2013
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La Cina si conferma mercato di riferimento ma vi sono nuove tendenze in atto: consumatori meno fedeli alla marca e calo della richiesta di premier cru

Ecco il bilancio di Bordeaux en primeur 2012, l'evento che ogni anno richiama i guru del vino e i critici più autorevoli del mondo, buyer e distributori per gli assaggi dalla botte.

Hanno partecipato in 5.800, un più 7% di rispetto alla scorsa edizione, il week end dell’8 aprile. L’iniziativa con questi numeri festeggia il 40esimo anniversario, lanciata dall’ l'Union des Grands Crus de Bordeaux nel 1973. Hanno visitato gli Chateaux esperti provenienti da 67 Paesi del mondo, tra questi anche cinesi, ben 200 visitatori, in fondo quelli anche più attesi, dato che la Cina rappresenta il mercato principale per i Bordeaux in termini di volume e il secondo in termini di valore. Sono gli acquirenti più fedeli, quelli capaci di sborsare cifre astronomiche per un fine wine della regione per fare semplicemente un regalo facoltoso. Il resoconto dell’anteprima lo dà l'Union des Grands Crus de Bordeaux. Il 70% delle presenze è stato francese, ma tanti i visitatori dal Regno Unito, dalla Svizzera, dagli Stati Uniti e sono aumentati quelli dalla Spagna e dal Belgio. Sono sette gli Chateaux che hanno ospitato la degustazione. Massima attenzione rivolta all’estremo oriente, anche alla luce di una inversione di tendenza che si sta registrando ultimamente nel mercato in Cina. Sebbene si tratti della piazza, appunto, più importante, sembrano esserci sempre meno brand addicted, il mercato sta diventando più maturo, ci sarebbe una lieve flessione nella richiesta di premier cru e la preferenza del consumatore si starebbe spostando verso  St. Emilion, Pomerol e Lalande de Pomerol.

C.d.G.