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Scenari

Ismea presenta l’export Italia al Vinitaly

08 Aprile 2013
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L'Ismea, l'istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ha illustrato il quadro dell'export.

Presente al Vinitaly 2013 ha presentato uno studio sul posizionamento del vino italiano rispetto ai competitor mondiali analizzando l’evoluzione delle quote di mercato sia nei tradizionali Paesi di sbocco sia nei mercati che esprimono maggiori potenzialità di crescita, con l'incremento ormai esponenziale di nuovi vini provenienti dal sud America e dai mercati asiatici.

E così nel 2012, cresce il giro d’affari legato all’export dei vini italiani. Le elaborazioni Ismea dei dati Istat indicano nell’anno appena trascorso introiti per 4,7 miliardi di euro, in aumento del 6,5% rispetto al 2011. A varcare i confini nazionali sono stati poco più di 21 milioni di ettolitri di vino, l’8,8% in meno del 2011, per effetto degli alti prezzi unitari e della minore disponibilità di prodotto. Nel dettaglio le elaborazioni Ismea indicano, in riferimento ai volumi, una frenata sia delle Dop (-2% circa) che delle Igp (-4% circa) sebbene i corrispettivi valori siano cresciuti di oltre il  4% e di circa il 7%.

Buona, invece, la progressione degli spumanti che trovano sempre più spesso il favore del pubblico, come dei consumatori più esigenti, nonostante il periodo di crisi l'analisi dell'evoluzione delle quote di mercato italiane pone l'Italia al centro dell'esportazioni di vino con una sempre più attenzione verso il mercato nordamericano, con le vendite in Canada e Stati Uniti in crescita nei valori rispettivamente dell'11% e del’6%, a testimonianza dell'attenzione verso l'eccellenza italiana.

Non solo nord America, i produttori italiani guardano anche ad Est dove i nuovi consumatori acquistano per investimento, ma anche per il semplice consumo quotidiano, è questo il profilo che emerge per i paesi asiatici, su tutti Cina e Giappone, dove l’export tricolore ha messo a segno un più 15% e un più 28%.

Il futuro dei vini italiani? Lontano dall'Italia, almeno per il momento, secondo quanto sostengono i produttori. Secondo uno studio di mercato della Coldiretti, si è verificato un crollo netto del 22% dei consumi nazionali negli ultimi dieci anni. Per  Coldiretti è una conseguenza diretta della crisi dell'alimentare che più di tutti ha colpito il vino. Rispetto al 2011 sono stati versati 40 milioni di litri in meno, pari al -2%.

Roberto Chifari