Filippo La Mantia, Antonella Ricci
I piatti della nonna sulle tavole di Pasqua. Forse per effetto della crisi?
Comunque i menu saranno interamente ispirati alla tradizione. Lo dice la ricerca promossa dall'Osservatorio sulle tendenze alimentari ''Polli Cooking Lab'', che ha intervistato oltre cento chef italiani.
Come è stato per il menu di Natale, anche per questa festività faranno capolino sui piatti i prodotti del territorio e le specialità della tradizione. Cala il potere d'acquisto delle famiglie, e si preferisce festeggiare con ciò che offre il paniere gastronomico della propria regione. Niente ricette esotiche, con ingredienti rari e costosi. Chissà se lo faranno per fare quadrare i conti delle loro liste della spesa o solo per valorizzare il Made in Italy, ma anche gli chef più blasonati sono in linea con questa tendenza: proporranno una tradizione rivisitata.
Per sette chef su dieci trionferà la cucina della nonna, riadattata, e a farla da padrone saranno prodotti di stagione che trasmettono l'idea di festa (per il 32% degli intervistati) e hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo (27%). Per la metà degli chef non mancheranno agnello e uova, simboli della cucina di Pasqua, ma nemmeno le fave (per il 38%), i carciofi (35%), il pesce (33%) e le patate (30%). Pochissimi, circa l'11%, quest'anno proporranno ricette straniere o impiegheranno specialità estere (6%).
Ecco cosa hanno risposto due degli chef selezionati per l'indagine. ''Il privilegio del cuoco è quello di poter comunicare con il cibo – spiega Filippo La Mantia, masterchef dell'Hotel Majestic di Roma -. La gente è tornata a voler mangiare il cibo di casa anche quando si trova fuori e quindi va alla ricerca di piatti rassicuranti''. Per lo chef siciliano sulla tavola di Pasqua ruoteranno ricotta, fave e capretto, parmigiana di carciofi per i vegetariani. Antonella Ricci, chef responsabile del ristorante ''Al Fornello da Ricci'' di Ceglie Messapica (Brindisi), darà risalto ai sapori tipici: agnello o capretto serviti con lampagioni primaverili e funghi cardoncelli.