Château Changyu
Anche uno dei distributori più importanti di Inghilterra ha ceduto ai vini cinesi.
La notizia non può passare inosservata. Il fornitore della Casa Reale, Berry Bros & Rudd, ha inserito quattro etichette Made in China nel suo listino di fine wines che conta ben 5 mila vini da tutto il mondo. Segno eclatante dei tempi che cambiano, perché la società che ha più di quattro secoli di vita, fondata nel 1698, ha guardato anche a Oriente, ai vigneti di Château Changyu, l’azienda vinicola più antica della Cina, fondata nel 1892, e la più grande, conta oggi 135 ettari. Si trova nel nordest del Paese, nella provincia di Shandong.
Berry Bros & Rudd è il primo distributore a fare questo passo in Gran Bretagna. I vini in questione, che andranno nelle carte dei migliori ristoranti e locali o faranno il loro ingresso nei salotti d’alto rango, sono un blend di Cabernet Sauvignon e Merlot e tre ice wine, prodotti in cui si cimenta la cantina cinese dal 2006 grazie alla cooperazione con esperti canadesi. Devono essere piaciute le potenzialità espresse da questo nuovo Paese del vino che potrebbe addirittura cambiare, come dicono alcune previsioni, in un futuro non molto lontano la mappa della viticoltura mondiale, ai cinque Master of Wine che lavorano per la società: Catriona Felstead, marketing manager; Jasper Morris, responsabile per la Borgogna; Mark Pardoe, direttore acquisti; Martin Hudson, resposabile vendite di Berrys' Bin End Shop.
Il prezzo di listino delle etichette selezionate non è certo stellare, non paragonabile ai grandi d'Europa, ad un range tra i 22 e i 76 euro. Una curiosità: il primo vitigno ad essere stato piantato nella tenuta cinese è stato il Cabernet Gernischt, si dice introdotto dal Vecchio Continente più di 100 anni fa e che assomiglia al Cabernet Franc.