Sono tra i pochissimi rimasti in Italia, superstiti potremmo dire.
Grazie a loro ancora resiste l'arte del bottaio, in Sicilia però sono gli ultimi. E ci si chiede se, dopo di loro, questo antico mestiere, colonna portante della storia enologica, rimarrà una memoria destinata ad essere per sempre congelata in un museo etnografico. Andrea Zanfi, autore di molte pubblicazioni dedicate al mondo del vino siciliano, ha voluto questa volta sondare e raccontare i segreti di questo mestiere e portarli a conoscenza del pubblico di appassionati e di wine lover con il suo libro dedicato proprio ai bottai di Marsala intitolato “Li Causi. Gli ultimi bottai di Sicilia”, il primo volume della nuova collana “Protagonisti in Cantina”, edita dalla casa editrice Salvietti&Barabuffi e curata dall’autore.
In primo piano, nel libro, è messa la testimonianza di Mastro Pino, chiamato come Pino il Capitano, che fa percorrere al lettore un viaggio indietro nel tempo di sessant'anni. Lui è il detentore di un sapere antico raccolto poi da suo figlio Girolamo che ha deciso di affiancarlo perpetuando l'attività di famiglia. Nelle pagine si intrecciano vicende personali, mani in pasta e racconti vivi. Ricordi e emozioni, corredati da un’estrema cura per i dettagli, in particolare per la veste grafica ed iconografica ricercata da Zanfi per restituire un'immagine suggestiva e vivida del mondo che racconta.
“Il legno è l’elemento cardine dell'opera – scrive l'autore – pensato come elemento e non come oggetto, sostanza da plasmare. Un'anima che si cristallizza al suo interno, racchiudendo le conoscenze dell’universo culturale in cui è stato lavorato, l’espressione tangibile di un linguaggio fortemente simbolico, connotato dalla ciclicità e dalla ritualità dei gesti trasmessi da una generazione all’altra di uomini che sono tutt’uno con esso”.