Giusto Occhipinti, Frank Cornelissen, Elena Fucci, Emidio Pepe
A sorpresa ma non troppo, tra i punteggi elargiti da Robert Parker e il suo staff, spuntano vini così detti naturali.
Quei vini per certi versi estremi, prodotti da personaggi del vino che forse mai in passato avevano ottenuto i numeretti tanto ambiti e temuti del giornalista americano, sotto le proprie etichette. Per esempio, non è sfuggita alla nostra attenzione il 94 dato al Pithos Bianco 2010 dell’azienda Cos di Vittoria, in provincia di Ragusa, di Giusto Occhipinti e Titta Cilia. Il 90 e il 93 dati rispettivamente al Contadino 2011 e al Munjebel 2010 di Frank Cornelissen, produttore belga folgorato dall’Etna e che per primo ha portato le anfore in Sicilia, ma che non ama definirsi produttore naturale perché, come spiega lui “non è mai stata definita questa categoria, non la riconosco, io faccio solo vini senza solforosa con l’obiettivo di esprimere al massimo il territorio”. E a proposito dei voti di Parker dati a questa tipologia di vini, che potrebbe fare pensare ad una conversione del critico statunitense al naturale, o ad un segno di un'attenzione nuova, Cornelissen ribatte: “Parliamo solo di professionisti con palato allenato. Non significa che Parker si stia convertendo. Qui il tipo di produzione non c’entra. Vengono giudicati solo vini con una certa complessità. Per quanto mi riguarda ho dato i campioni perché mi piace il confronto con gli altri vini. Ma certo il fatto che Parker abbia dato un buon punteggio non mi cambia la vita”. Dando uno sguardo alle cantine ci ha colpito anche l’88 dato al Trebbiano d’Abruzzo 2007 di Emidio Pepe. C’è anche poi la lucana Elena Fucci con il suo Titolo Aglianico del Vulture 2009 con punteggio 93, anche lei nel gruppo dei produttori di vino naturale. E altri affiorano dalla lunga lista.