Gli Usa incassano un nuovo record.
Con il vino. Tutt’altro che sottotono la produzione enologica statunitense, che cresce e anzi è determinata a conquistare sempre più quote di mercato all’estero. Lo dicono i dati del Wine Institute. L’export è aumentato del 2,6% nel 2012 con un giro di affari di 1,43 miliardi di dollari. In volume 424,6 milioni di litri. Il Paese target anche per gli Usa è la Cina. Rotta verso il Sol Levate quindi per le wineries statunitensi, soprattutto per quelle californiane che sono state introdotte nel Paese e presentate a operatori e consumatori con forti campagne di promozione. Una strategia che ha ripagato con una crescita dell’esportazioni del 18%, pari ad un valore di 74 milioni di dollari.
Quindi l’Europa dovrà fare i conti con i produttori d’oltreoceano nel suo crearsi spazio nel mercato più grande e promettente del prossimo futuro. Se da un lato diventano più forti, le etichette Made in Usa solo ad Hong Kong, che rimane il terzo bacino più grande, hanno registrato una flessione, un calo del 30%. Unico neo in una performance che registra l’espansione nel mondo asiatico, in Vietnam, in Sud Corea e in Giappone.
Altro dato che ci dice qualcosa sulle tendenze di consumo di casa nostra, nel nostro Vecchio Continente: i 485 milioni di dollari delle importazioni di vino dagli Usa. L'Europa si conferma il mercato di riferimento anche nel 2012, con un incremento del 1,7%. La crisi sembra non avere ostacolato la corsa degli Usa alla conquista dei consumatori di tutto il mondo. Ed anche in Canada si beve sempre più Usa. Il valore dell’esportazione in questo Paese ha raggiunto quota 434 milioni di dollari, un più 14% rispetto all’anno precedente.