Un decreto per aiutare i piccoli pescatori: è consentita la pesca professionale del novellame.
E’ stato emanato dall’Assessore regionale all’Agricoltura Dario Cartabellotta. Lo stato di crisi in cui versa il comparto ittico in Sicilia, e che sta vedendo una drammatica riduzione di posti di lavoro, ha portato l’assessorato a prendere questa decisione.
Il decreto coniuga la salvaguardia dell’unico reddito dei piccoli pescatori e la tutela dell’ambiente di mare secondo le prescrizioni dell’Unione europea che nell’ultimo regolamento ha affermato il principio di regionalizzazione della pesca.
Il prelievo di novellame è sempre stato esercitato da piccole imbarcazioni, attività tra le più importanti della pesca artigianale locale.Un Regio Decreto del 1835 ne regolamentava l’esercizio.
Oggi le imbarcazioni in Sicilia non superano le 270 unità, rappresentano l’anello più debole della flotta regionale che supera di poco le 3.000. E sono detentrici di una tecnica di pesca sostenibile grazie all’utilizzo dell’attrezzo in dialetto chiamato tartarune, che ha un’altezza minore del fondo in modo da non toccare il fondale durante la pesca. All’attività di pesca si accompagna inoltre il progetto di ricerca “Studio e monitoraggio dello stato delle risorse di novellame di sardina, di rossetto e di cicerello”, con l’obiettivo di definire compiutamente lo stato degli stock di sardina allo stato adulto. I pescatori sono obbligati a fornire settimanalmente i dati riguardanti le catture giornaliere in termini di quantità, località, numero di cale svolte ed ore di pesca.
In una nota giunta dall’Assessorato si dichiara: “Prescindendo dalla condotta seguita nell’ultimo decennio, che ha visto la Regione autorizzare il prelievo di novellame in tutti i Compartimenti Marittimi dell’Isola (fino all’anno 2010), sia pure con alterne limitazioni riguardanti l’areale prospiciente Sciacca, il provvedimento autorizzativo non può non tener conto dei dati ufficiali esistenti, già in possesso dell’Unione Europea, relativi allo Stretto di Sicilia e che denotano con certezza uno stato di sofferenza della specie adulta. Pertanto la pesca è autorizzata sul Mar Tirreno e sullo Jonio per soli 40 gg (non 60 come in passato)”.
C.d.G.