Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.
Abbiamo già parlato dei vini dell'Etna, comunque riportiamo per comodità quanto già scritto.
Difficilmente al mondo si può trovare una vigna in un posto più bello dell'Etna. Il motivo è dato dal contrasto dei colori tra in nero della lava e il verde o il giallo-ruggine autunnale delle foglie; dal movimento architettonico dato dai muri a secco di pietra lavica ricoperti di muschi e licheni; dal paesaggio che offre l'imponenza del vulcano con i suoi perenni sbuffi di vapore e ceneri e col suo manto nevoso invernale; per la vista verso i monti Nebrodi o verso il mare, magari con lo sfondo della Calabria. E potremmo continuare a lungo decantando le lodi di posti dove veramente terra, acqua e fuoco formano un contesto quasi unico. Aggiungiamo che su questi terreni lavici, ricchi di minerali e di sostanze nutritive, si afferma un'agricoltura di eccelsa qualità.
Da alcuni anni il mondo enologico ha scoperto, decretandone il successo, i vini etnei ricavati praticamente da quattro vitigni: Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio per i rossi, Carricante e Catarratto per i bianchi. Vini che veramente attingono da questo particolare territorio le loro peculiarità date dal nutrimento della terra, da quote in genere alte con notevoli escursioni termiche giornaliere, da un microclima favorevole che pur varia secondo le esposizioni (la DOC è compresa in una fascia che va dal versante nord a quello sud passando da est, quindi con la forma di una C rovesciata).
Cantine Russo è un'azienda familiare che opera dal 1860 nel settore del vino, dapprima commercializzandolo e dal 1955 con una propria cantina ed un vigneto di 5 ha. Oggi gli ettari sono 12 e sono allocati nel versante nord, nella zona di Solicchiata in comune di Castiglione di Sicilia. A questi si aggiungono altri vigneti con Nero d'Avola e Syrah in Sambuca (Ag). Vincenzo amministra la società, collaborato dai figli Francesco che fa l'enologo e Gina che si occupa della commercializzazione di un totale di 350.000 bottiglie che si vendono in maggioranza nel mercato estero. I vigneti sono sparsi tra quote che vanno dai 600 ai 1000 metri, con un clima ventilato da montagna e terreni molto drenanti formati da colate laviche diverse. Non c'è formazione di muffe per cui gli unici trattamenti sono dati da rame e zolfo.
Recensiamo il Rampante 2007, ricavato dalla miscela classica di Nerello Mascalese all'80% e Nerello Cappuccio prodotta dal vigneto e non dal blend in cantina. Costituisce il top di gamma aziendale ed è ricavato da tre vigneti posti rispettivamente a quote di 600, 750 e 1000 metri, quindi climi e terreni diversi. La raccolta, a mano, avviene ad ottobre inoltrato e dopo la pigiadiraspatura con l'ausilio di lieviti selezionati il mosto macera per circa 12-15 giorni, fermentando. Dopo la svinatura e la separazione delle fecce grosse trascorre un anno in acciaio dove decanta staticamente ed è travasato periodicamente fino a diventare pulito, ma senza operazioni di chiarifica. Passa in botti e barriques di medie tostature e diverse annate di utilizzo dove affina per un altro anno. Poi di nuovo in acciaio per un anno dove si assemblano i vari legni e in bottiglia il riposo finale di un ulteriore anno. Tutto questo lungo invecchiamento per dare un vino elegante e complesso nello stesso tempo.
Il colore è rosso rubino scarico, tipico. All'olfatto, come succede spesso ai vini molto invecchiati, necessita di una buona ossigenazione per rivelare netti e puliti i frutti rossi con evidenza di ciliegia e mirtillo, liquirizia, pietra focaia, sentori balsamici e un tocchetto di vaniglia. E' complesso, avvolgente, di buona intensità. Al gusto si presenta l'acidità che però si armonizza con i tannini già ammansiti. Buono ma non molto intenso il corpo da 13,5 gradi alcolici, ammaliante fragranza e al retrogusto tornano i frutti rossi; insomma un vino tipico dell'Etna, che si beve molto piacevolmente a tavola, ancora fresco nonostante i quattro anni trascorsi in cantina, che potrà ancora apprezzarsi per molto tempo.
Ne sono state imbottigliate 50.000 bottiglie con un prezzo allo scaffale di 15 euro. Da abbinare ad una calda zuppa di legumi, ad uno spezzatino di manzo, ad un formaggio Piacentino DOP.
Cantine Russo |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |