Incontriamo a Roma Peppino Palumbo, amministratore delegato della società agricola Tormaresca di proprietà dei Antinori, capofila del comparto produttivo enologico pugliese, in occasione della celebrazione del riconoscimento dato alla Puglia come una delle mete del vino migliori del mondo conferito dalla rivista statunitense Wine Enthusiast.
Ci racconta una storia importante, non solo nelle vesti di produttore, ma anche di presidente del comitato promotore del Fiano delle Puglie Doc per il quale si è avviata la procedura di riconoscimento. Una nuova eccellenza pugliese che, previo benestare del Ministero delle Politiche Agricole, potrebbe entrare nella rosa dei vini Doc pugliesi e Palumbo ci spiega perché.
“La volontà del comitato – spiega – è quella di riscoprire e valorizzare la storia di una produzione a lungo riconosciuta come campana ma che, da sempre, fonda le sue radici in Puglia. Regione che in antichità faceva parte della Enotria, la terra del vino”. Palumbo ci parla di questa conquista, dettata dalla volontà dei produttori, della Regione e degli “attivisti del vino” pugliesi con il Movimento Turismo del Vino Puglia in prima fila, a “riappropriar si di ciò che è del territorio”, il Fiano appunto, garantendogli il giusto spazio anche a livello formale. Insieme ad altre produzioni quali l'Aglianico, il Negromaro (il “Neprica” che è all'ottavo posto tra i 100 migliori vini internazionali secondo la rivista Wine Enthusiat), il Nero di Troia e il Primitivo, ha tutte le carte per diventare traino della produzione vinicola d'eccellenza.
Obiettivo comune degli artefici di questa scelta è la necessità di selezionare i vini per il mercato in modo più incisivo optando per la qualità piuttosto che per il numero. Aspettiamo, quindi, che il 21 gennaio a Bari inizi a concretizzarsi questo obiettivo.
L.B.