Raffaele e Gerardo Izzo
di Armando Garofano
Come saprete, il Gambero Rosso – edizione 2013 – ha escluso dal novero delle pizzerie più buone d'Italia quelle partenopee: tutte. Napoli è insorta: la pizza non si tocca!
I pizzaioli guidati da Gino Sorbillo – storico pizzaiolo dei Tribunali – sono scesi in piazza, assediando il palazzo della Regione, hanno gridato al complotto razzista. Il Gambero Rosso ha prima promesso di riparare, ma poi s’è rimangiato la parola ed ha confermato tutto. Secondo il Gambero Rosso, l’unica eccezione per mangiare una buona pizza in Campania è Franco Pepe a Caiazzo, in provincia di Caserta, mentre per la pizza più buona d'Italia bisogna addirittura andare in Veneto. Come direbbe il massimo filosofo napoletano Antonio de Curtis: “non ci sono più le Quattro Stagioni di una volta!”
Vabbé andremo in Veneto…le città sono belle, ci s’innamora facilmente e – come tutti sapranno – proprio vicino Vicenza si tiene la più grande manifestazione italiana dedicata al vino: la famosissima fiera VinNatur a Villa Favorita, che attira visitatori da tutto il mondo. Nel frattempo però bisognerà pur mangiare una pizza: a Napoli no! Non sia mai! Semmai prima di imboccare l’autostrada per Verona ci si potrebbe fermare a Caserta da O’ Masto …ovvero il Maestro come lo chiamano affettuosamente i suoi clienti, che lui maltratta con toni un po’ burberi ma conditi con altrettanto affetto.
Il Maestro si chiama Raffaele Izzo, che aperto la pizzeria quaranta anni fa, ma in sala si vede poco, mentre Gerardo suo figlio e la sorella Anna si dividono tra servizio ai tavoli e cucina. La pizza è buonissima, soprattutto la Doc, che sarebbe la più tradizionale: lievitazione lunga e naturale, farina grossa tipo 0 (e non doppio zero) che dà intensità e consistenza all’impasto, pomodori campani, mozzarella sempre freschissima di provenienza locale. Un vero capolavoro è la pizza coi fiori di zucca, che sono solo di stagione – mai di serra – assolutamente biologici, prodotti solo da un'anziana signora di fiducia del Maestro. Il problema è che quando quelli della signora sono finiti, il Maestro non fa più quel tipo di pizza. Sono finiti e basta.
Il Maestro è adorato dai buongustai alla moda di Caserta – che lo corteggiano proponendogli di fare il grande salto per diventare un pizzaiolo da salotto – con la pizza integrale, la pizza con le erbe selvatiche, il calzone con scarole e strutto e altre stramberie radical-chic. Ma il Maestro se ne frega e tira dritto: non accetta consigli, lusinghe, inviti da guide, richieste eterodosse e nemmeno prenotazioni. Intanto, ha ragione lui il locale è sempre pieno, e spesso c’è la fila. Da bere la Peroni e poi una birra tedesca, industriale ma più che decente. Sul vino della casa stendiamo un vello pietoso – bello spesso – ma se si chiede un vino in bottiglia Gerardo scende di persona nella vera cantina di tufo del settecento e ne porta su quattro o cinque alla rinfusa, tra i quali si può scegliere e trovare anche una chicca (come qualche vecchio Aglianico) venduta a prezzi onestissimi.
O’ Masto piacerebbe a Pasolini: in quest'Italia imborghesita e ruffiana – che guarda ai premi, alle stelle, ai crostacei assegnati dalla guide – dove i ristoratori hanno voglia di fare le star e le star di aprire un ristorante, Raffaele & Gerardo fanno la pizza buona e basta, incassano i complimenti con un grazie sfuggente e un sorriso sornione: che abbiano ragione loro?
La pizzeria O’ Masto
a pochi metri dalla Reggia di Caserta, in Via Mazzocchi, 3,
Tel 0823-323735, ma tanto non accetta prenotazioni.
Giorno di Chiusura: lunedì
Non è in nessuna guida.