Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'evento

Il territorio prima di tutto. Dalla qualità al sistema del confronto, parlano i produttori

20 Novembre 2012
produttori produttori


Da sinistra Ornella Venica, Francesco Spadafora, Enza La Fauci e Renato De Bartoli

E’ stato un debutto di grande successo quello messo in scena ieri al San Domenico Palace, ricavato da un convento del 1400, che conferma Taormina come un luogo del cuore, di cui rimane impresso l’impasto del turchese del mare e dei marroni delle colline attorno che parlano proprio di quel legame intimo e speciale che c’è tra vino e territorio.

Un legame dispari, mischiato e cangiante che non si finisce mai di raccontare. E neppure di bere. Novanta le cantine presenti, provenienti da tutta Italia che hanno proposto i loro prodotti di punta, ma anche una fortissima sinergia con tutto quello che di meglio il territorio ha da offrire.

Il territorio è sempre il punto di partenza” racconta Ornella Venica, portavoce della storica azienda di Dolegna del Collio “ perché i vitigni sono i figli del territorio e  i vini, i figli dei vitigni. Il produttore ci mette dentro i suoi saperi. Il connubio tra territorio e sensibilità produttiva danno vita a grandi vini, ma soprattutto possono comunicare al meglio la propria identità. Per l’azienda Venica & Venica la Sicilia è un luogo molto importante: vent’anni fa quando sono arrivata qui con la mia valigia proponendo le mie bottiglie  e le mie emozioni, quest’isola mi ha accolto dandomi spazio. Eventi come questo sono unici perché è bellissimo poter proporre i vini del Collio insieme, ad esempio, a quelli dell’Etna perché facciamo tutti parte di una grande famiglia che rappresenta l’enogastronomia italiana e di questo dobbiamo avere grande  consapevolezza”.

Stesso entusiasmo anche nelle parole di Enza La Fauci, titolare dell’omonima cantina, sempre in prima linea nella valorizzazione del territorio e del totale rispetto della naturalità dei vini. ”Siamo state una delle prime cantine” dice “ad aderire con grande entusiasmo alla manifestazione organizzata da Cronache di Gusto. Splendida la location che favorisce anche lo scambio interpersonale. Quando si lavora in luoghi così belli si lavora anche più serenamente. Sono sicura che questa manifestazione diventerà un evento molto importante per tutto il Meridione perché favorisce lo scambio non soltanto con i produttori presenti, ma anche con tanti agenti, distributori, ristoratori ed enotecari di alto livello giunti a Taormina da diverse parti dell’Italia“.

Destinato a far riflettere il parere di Renato De Bartoli:“ In questo momento il territorio è, forse, una parola di cui si fa un certo abuso perché non si capisce realmente cosa sia. Territorio vuol dire certamente avere a che fare con una vocazione e con una forte tradizione che fa la differenza. In questo modo si riesce a fare dei vini che riescono ad esprimere una personalità che è inconfondibile. Con la serata di oggi viene presentata, ancora una volta, la Sicilia della qualità. Quella che mette in bottiglia il vino migliore e che si confronta ogni giorno con i mercati, con il consumatore e che permette un confronto autentico tra i produttori. Questa sinergia tra i produttori, però, deve ancora crescere. C’è ancora un grande divario tra piccola e grande azienda”.

E allora cosa fare per potenziare ancora il valore del territorio e il suo significato? Francesco Spadafora, anima dell’omonima azienda di famiglia che vanta una lunga tradizione commerciale ma imbottiglia soltanto dal 1993, non ha dubbi e ci tiene a  dare anche qualche consiglio sulla prossima edizione: “Territorio vuol dire interpretare la terra dove coltivi le piante. Trovo corretto che la gente possa assaggiare nella propria regione i vini prodotti da territori diversi. Dico sempre scherzando che noi non possiamo morire di Nero d’Avola così come in Piemonte non possono morire di Nebbiolo e in Toscana di San Giovese. Fa piacere lo scambio che avviene in serate come queste perché la comunicazione è anche cultura e dovrebbe far parte dell’educazione di tutti noi. Il pubblico presente oggi è molto numeroso, attento e preparato anche se, mi permetto di suggerire, per la prossima volta forse bloccherei l’evento a cinquanta cantine in modo da rendere più fruibile quello che si fa” .

Rosa Russo