Nel 1952 il conte Paolo Marzotto vinse al volante di una Ferrari 166 il Giro di Sicilia.
Sarà stato anche per questo che l'Isola gli è rimasta sempre nel cuore per cui, anni dopo, esattamente tra il 1997 e il '99 acquista due bei poderi, uno in contrada Pianetto di Santa Cristina Gela (Pa), l'altro a Baroni in comune di Noto (Sr). Era particolarmente interessato agli esistenti vigneti che migliorati e implementati hanno formato l'azienda Baglio di Pianetto.
Come sempre succede nel campo agricolo non c'erano solo vigne, ma anche seminativi, frutteti ed oliveti: a Noto erano un totale di due ettari delle varietà Moresca e Verdello addirittura sparsi in lungo e in largo o a frangivento. Invece a Pianetto si trovavano Biancolilla e Cerasuola più accorpati. Gli ulivi erano pressochè abbandonati ma sarebbe stato un sacrilegio estirparli o trascurarli così sono stati opportunamente potati e ripresi per tornare a produrre, reimpiantando solo dove c'erano fallanze. Sono rimasti seccagni e sono coltivati con trattamenti minimi se non nulli secondo le stagioni.
Abbiamo in degustazione quello prodotto a Noto, che prende il nome Baroni e come detto è Moresca al 60% e Verdello al 40%.
La Moresca è una delle cultivar principali siciliane, diffusa nelle zone centro-orientali specialmente nell'Ennese e nel confine tra le provincie di Siracusa e Ragusa, dove può partecipare alla DOP Monti Iblei. Oliva a maturazione precoce è usata anche da mensa per la sua drupa abbastanza grossa dalla forma ellittica asimmetrica. Ricca di polifenoli ma povera di acido oleico, in genere dà oli delicati, più intensi se raccolta verde.
La Verdello è una delle cultivar minori isolane, in genere presente nel messinese, con frutto medio di forma ellittica poco asimmetrico, con acido oleico nella media siciliana ma polifenoli più bassi. Il suo olio dovrebbe rivelarsi più amaro e piccante con assenza delle sensazioni dolci.
La contrada Baroni si trova a circa 80 m sul mare che dista 6 km. E' una zona difficilmente attaccata dalla mosca olearia per cui, sotto la guida dell'agronomo Fernando Schepis, i trattamenti fitosanitari sono rarissimi e le concimazioni molto limitate, per cui è un olio quasi sempre naturale. Le olive sono raccolte ad ottobre e portate in cassette non colme ed aerate in un vicino frantoio a ciclo continuo a tre fasi con frangitore a martelli. Alla prossima puntata, se continuate a seguirci, leggerete la spiegazione dettagliata del funzionamento di un frantoio a tre fasi e la differenza con il due fasi. I circa 1.100 litri di olio prodotto sono portati a Pianetto dove decantano e sono poi imbottigliati per essere commercializzati assieme al vino in ristoranti ed enoteche dove lo trovate in bottiglie da ½ litro a 9 euro.
Alla degustazione olfattiva si avvertono la mela matura, il pomodoro, la mandorla con un fruttato leggero. Al palato la prima impressione è di dolce, poi arrivano l'amaro e il piccante lievi, da olio delicato da abbinare a piatti di pesce crudo, a minestre di ortaggi, a finocchi gratinati.
Baglio di Pianetto |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |