Era una sfida da accettare, e tutta la diffidenza si è sciolta in un assaggio che ci ha lasciato piacevolmente sorpresi.
“Il cannolo che fanno a Malta è buono”. E con questa affermazione siamo pronti ad accogliere l'ilarità suscitata nei lettori siciliani e soprattutto palermitani. Ma la scoperta va documentata. Il dolce che seppur richiama nel nome, anche se con la K, nella forma e negli ingredienti il monumento della tradizione pasticcera siciliana, è riuscito a conquistare il palato palermitano.
Lo preparano, rigorosamente al momento, alla pasticceria Busy Bee, una delle più storiche di Msida, cittadina confinante con Sain't Julian, polo di ritrovo della movida maltese.
Le vetrine si affacciano su un porticciolo, su via Ta' Xbiex al civico 30.
Non lo si trova esposto e bisogna richiederlo al banco. Punto decisamente a favore per i cultori del cannolo, garanzia assoluta della croccantezza e friabilità della crosta. Questa però all'aspetto visivo non è del tutto convincente. Nella versione maltese appare pallida, ricorda il colore delle chiacchiere di carnevale. Agli estremi del cannolo al posto della scorza d'arancia e dei pistacchi, guarnizione caratteristica dell'originale siciliano, troviamo una granella di nocciole grossolana.
La forma è più tubolare ed è di media grandezza.
Superate le resistenze campanilistiche, ecco il piacere della scoperta. Una ricotta freschissima, vaccina, lievemente dolce, piacevole, dal gusto delicato. La consistenza è granulosa, corposa, la lavorazione della ricotta è grezza. Spiazza all'inizio ma, una volta che ci si ricorda che siamo dinnanzi ad una variante, gustarsela è davvero un piacere.
Descritto il ripieno, passiamo alla prova del nove: alla cialda, al dettaglio che firma tutta la particolarità del dolce siciliano, e che lo rende inimitabile.
Non è come la nostra. Questo è da mettere subito in chiaro, però è altrettanto buona. Spessa, croccante, e senza l'impronta aromatica della frittura. Cosa che la rende gradevole e leggera al gusto e che fa fare, una volta finito di mangiare, un pensierino al bis.
Insomma, che l'originale sia insuperabile ancora una volta è confermato. D'altro canto qui, nel cuore del Mediterraneo, nella repubblica dove convivono stratificate le influenze della cultura anglosassone, araba e mediterranea, questa prova dell'emulazione ne esce con un alto punteggio, e forse superata proprio grazie alla ricchezza di radici da cui l'identità maltese attinge. Strano a dirsi, ma è una delle specialità, nel senso relativo del termine, meglio interpretate dell'offerta gastronomica del luogo. Almeno così è quella firmata Busy Bee.
M. L.