Un aggiornamento sull’export del vino italiano.
E’ stato diramato da Assoenologi, l’Associazione degli enologi enotecnici italiani. Si riferisce al mese di maggio di quest'anno. Un quadro che dipinge la flessione dei volumi che già era stata annunciata con l’analisi condotta sui primi mesi del 2012. La crescita c’è. Rispetto a maggio del 2011 la quota delle esportazioni sale da 33,5 miliardi di euro a 35,1. Come dipinto nel prima analisi di Assoenologi, aggiornata al mese di aprile di quest’anno, anche a maggio persevera la fase regressiva sia del flusso in uscita sia nell’import. Rimangono negativi i dati di interscambio all’interno dell’Unione Europea, seppur con un lieve miglioramento rispetto al mese precedente. Nel mercato interno continua a registrarsi una fase di stagnazione, calano i consumi, e il trend negativo riguarda aree sempre più estese dell’Italia. Si conferma invece la crescita dell’export verso i Paesi Terzi, che segna un +14,1%, passando, in un arco di dodici mesi, da 14,5 miliardi di euro a 16,5. Dal report comunque si evince che il vino rappresenta la quota più importante del paniere agroalimentare italiano. Infatti come in una nota riferisce Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi, “il vino corre quasi a doppia velocità rispetto ai prodotti Made in Italy. A maggio grazie alla domanda sostenuta dei mercati dei Paesi Terzi il vino riesce a mettere a segno un del più otto e due per cento, in valore passando da trecentottantaquattro milioni di euro a quattrocentosedici”.
C.d.G.