“Vendemmia 2012, ecco le nostre previsioni”
Antonio Rallo, presidente Assovini Sicilia
Siccità e calo della produzione.
Sono le parole che per ora risuonano di più nel mondo del vino. Oramai, in alcune zone d’Italia, si può dire si sta entrando in pieno regine di vendemmia, e i pronostici sulla resa del 2012 impazzano sulla rete da giorni, ultimo quello diramato dalla Coldiretti che annuncia un’annata generalmente precoce e contenuta che si attesta sui 40-43 milioni di ettolitri. I toni variano da quelli apocalittici a quelli più ottimistici. Se per alcune regioni si dichiarano riduzioni nella quantità di uva vendemmiata, come stimato per la Lombardia, la Puglia, il Veneto, la Toscana, l'Emilia-Romagna, il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia, e un calo di oltre il 20% in Franciacorta e nell'Oltrepo Pavese, in Sicilia la minore resa di questa vendemmia è accolta con favore, non spaventa i produttori e anzi predice una maggiore qualità dei vini. Lo assicura Antonio Rallo, presidente di Assovini Sicilia e presidente del Consorzio Doc Sicilia, alla luce delle prime valutazioni che provengono dai vigneti delle diverse aree dell’Isola. “Non è il caso di adottare toni allarmistici, come sto leggendo e sentendo in questi giorni sulla vendemmia del 2012 – dichiara -. Si parla di siccità come cataclisma ma pensiamo che in Sicilia non è stato mai un problema così grave, dato che il nostro clima è arido e siccitoso”.
I primi report delle 68 aziende associate, che rappresentano oltre il 70% del comparto isolano, sono quindi positivi a pochissimi giorni dall’avvio della raccolta. Ancora è presto per valutazioni certe e definitive sulla qualità del vino ma non si teme un peggioramento rispetto alle annate precedenti. “Non possiamo dire che sarà l’annata migliore di questi ultimi tempi ma pensiamo che con una ulteriore minore resa per pianta la qualità sia garantita. Lo scorso anno abbiamo prodotto quattro milioni e mezzo di ettolitri su novanta mila ettari. Significa una resa media di cinquanta ettolitri per ettaro. Quest’anno, producendo poco meno, avremo una resa inferiore ai cinquanta ettolitri, ogni pianta produce poco e non può essere che positivo, significa che resiste meglio alla calura che stiamo avendo”.
Sulla qualità del Made in Italy comunque il quadro è roseo, almeno per i vini che verranno destinati alle denominazioni., 329 vini a Doc, 70 a Docg e 118 a Igt, come dice in una nota la Coldiretti. Lo stato di calamità naturale comunque, secondo la confederazione, sarebbe da dichiarare per alcune zone colpite dalla siccità, a rischio sono infatti altre produzioni agricole, come la barbabietola da zucchero, che ha quasi dimezzato la produzione nelle regioni del Nord, il mais che sta vedendo un calo del 40% e le coltivazioni di pomodoro che stanno producendo con un -30%.
C.d.G.