Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'intervento

“Alt alle dispute sui vini biologici”

26 Marzo 2012
francesco-cucurullo francesco-cucurullo

Da profondo sostenitore della vitivinicoltura biologica che pratico da parecchi anni, avendo anche ereditato da mio padre tale filosofia produttiva, ritengo utile fare alcune riflessioni.

Oggi stiamo vivendo un momento particolarmente favorevole in quanto, vuoi perche’ e’ trendy e di moda, vuoi perche’ c’e’ sempre piu’ attenzione alle problematiche ambientali e di salute, insieme ad una buona dose di curiosita’ e voglia di novita’, il mondo “green” sta acquistando spazi crescenti sia all’estero sia nel nostro Paese che e’ sempre stato diffidente e chiuso su certe tematiche.

Gli attori di questo mondo sono piu di uno e differenti, ma semplificando fondamentalmente abbiamo chi come me produce vini da uve biologiche, chi fa vini naturali senza uso di solfiti, filtrazioni, lieviti selezionati, ecc e chi decide soltanto di ridurre i prodotti chimici implementando pratiche di sostenibilita’ ambientale in campagna.

A mio avviso siamo tutti elementi che, seppur a diversi livelli, condividiamo gli stessi obiettivi e pertanto possiamo e dobbiamo fare sistema sia nella comunicazione sia nella valorizzazione dei nostri prodotti.

E invece oggi capita di vedere il produttore biodinamico scagliarsi contro il biologico perche’ usa i solfiti, quest’ultimo contro il primo asserendo che i suoi vini sono difettosi e imbevibili.

Io penso che ci sia posto per tutti ed i nostri interlocutori chiedono chiarezza e non confusione o peggio denigrazione. 

Perche’ perdere tempo con inutili slogan e non concentrarsi nel comunicare le nostre peculiarita’, i risultati delle nostre ricerche, i nostri obiettivi? sembra che l’unico problema sia stabilire il livello di solfiti per definire un vino naturale o meno, utile o dannoso alla salute umana!

Nel frattempo troviamo un consumatore confuso, diffidente che chiede informazioni chiare e trasparenti… Cosi’ si rischia davvero di perdere questo treno a favore di colossi industriali che stanno entrando prepotentemente in quello che sta diventando un vero e proprio business, non piu’ di nicchia e con prezzi che probabilmente diventeranno inferiori a quelli dei vini convenzionali (a me in Germania e’ gia’ capitato: vino e olio biologici con pricing piu’ competitivi di quelli normali).

Francesco Cucurullo

(produttore Masseria del Feudo)