L’EVENTO
Successo al Villa Igiea Hilton di Palermo per la prima edizione del premio di “Cronache di gusto” dedicato all’eccellenza enogastronomica siciliana
Best in Sicily,
che serata
“You are simply the best” non è solo un vecchio tormentone portato al successo da Tina Turner. Può trovare applicazione, ovviamente, nei più svariati campi ma qui ci occupiamo di gusto, nelle sue più differenti declinazioni. “Best in Sicily 2008” è, infatti, una selezione – voluta, ideata e organizzata da “Cronache di gusto” – di quanto la Sicilia può offrire in fatto di cibo, vino, accoglienza. Chiamiamolo buon vivere, insomma.
La premiazione di queste eccellenze è avvenuta il 3 dicembre al Villa Igiea Hilton: prima dibattito sul tema “L’eccellenza enogastronomica: occasione perduta o volano di sviluppo?” con il condirettore del Giornale di Sicilia, Giovanni Pepi, Vincenzo Provenzano, docente di Economia applicata all’Università di Palermo, Lucio Tasca d’Almerita, presidente di Assovini Sicilia, Leonardo Agueci, presidente dell’Istituto Vite e Vino, Margherita Tomasello, presidente dei Giovani industriali di Palermo. Poi premiazione e foto di rito. Dulcis in fundo, degustazioni.
I premi erano già stati anticipati nelle scorse settimane. Ricordiamoli: la pizza migliore, con buona pace dei napoletani? Da Calvino, a Trapani. Non è la tipica pizza modello napoletano, e non vuole esserlo, infatti. Questo locale con 61 anni di vita, un record nel settore, è erede di un’antica tradizione che affonda le radici nel territorio di Trapani. Caratteristiche della pizza? La pasta spessa e morbida, colma di ingredienti, tra cui il pomodoro intero tagliato a metà è il più importante. Impedibile il profumo. Il ristorante dove tradizione e innovazione vanno a braccetto, “regno” incontrastato di Pino Cuttaia, autodidatta di talento e appassionato di libri gialli? La Madia, a Licata. Se c’è una definizione ad hoc è: locanda delle emozioni. Perché in questo ristorante ogni piatto non è solo succulento. È qualcosa di più: ricerca di materia prima di rara bontà, armonia, equilibrio, passione. E tutto, qualora non bastasse, avviene in una città poco turistica. Grande scommessa, dunque, e grandi risultati senza mai perdere umiltà e sorrisi. I gourmet più attenti sanno che l’arancina al ragù di triglia vale da sola il viaggio.
La pasticceria dove fare un dolce tour della Sicilia? Lo storico Caffè Sicilia di Noto: qui si trovano i pistacchi di Bronte legati alle scorzette d’arancia e al miele dei Monti Iblei, le mandorle di Avola. Un luogo assolutamente magico, dove l’arte pasticcera si coniuga alla scienza e alla tecnica con grande attenzione riservata alle materie prime, alla cura e all’attenzione degli abbinamenti.
Per il miglior bar bisogna andare a Cinisi, da Palazzolo. Pezzo forte? Il gelato prodotto con ingredienti freschi e niente basi già preparate. Accoglienza e professionalità al top. Il miglior produttore di formaggio? Salvatore Passalacqua, che si definisce, con un bisticcio di parole, casaro per caso di Castronovo di Sicilia. Tutto è iniziato dalla passione per gli animali: è sbocciato così l’amore per il latte e i suoi derivati. Il territorio, quei Monti Sicani oggi assolutamente da valorizzare, ha fatto il resto: giusto microclima, l’altitudine, l’umidità, i pascoli, per tentare la scommessa e produrre formaggi a latte rigorosamente crudo. Sono nati così due gioielli caseari: il Fiore Sicano prima e la Tuma Persa. Il miglior produttore di vino opera nella Tenuta di Budonetto, dalle parti di Piazza Armerina: è Francesco Maurigi, un tipo che ama le sfide. Infatti prima ha scommesso su un territorio “nuovo” come la provincia di Enna, poco avvezza a cantine e botti. Poi ha scelto di puntare sui vitigni internazionali quando tutti preferivano varietà di uve autoctone. Infine, da siciliano di mare aperto e non di scoglio ha deciso di investire in una regione-chiave dell’enologia italiana rilevando un’azienda agricola nel territorio del Chianti classico a poca distanza da Firenze. Insomma, coraggio e fantasia non gli fanno difetto. E i suoi vini sono tra i più eleganti che la Sicilia abbia mai conosciuto. Come non premiarlo?
Altro nettare: l’olio. Il migliore produttore è Mandranova da Palma di Montechiaro, più noto all’estero, dove va il 90% della produzione di Giuseppe e Silvia Di Vincenzo, che in Sicilia. Anche il packaging delle quattro linee prodotte in blend e monocultivar è accattivante, ideale per un pubblico attento che riconosce l’impegno e la passione anche dai dettagli. Non è abbastanza. Gli ospiti e gli importatori possono da due anni soggiornare e verificare con i propri occhi la qualità della produzione, gli impianti e gli uliveti in un resort di charme. Dopo tanto mangiare e bere serve un hotel. Un suggerimento? Palazzo Failla a Modica: edificio del 1780, 10 camere, una suite deluxe, un gourmet-restaurant, una trattoria tipica, eccetera eccetera eccetera. Colpisce la rosa di possibilità, di cose ben fatte, una serie virtuosa di servizi e di qualità. Le camere sono tutte diverse, sospese tra innovazione e tradizione: arredi d’epoca e affreschi in alcune, e pc e doppia jacuzzi in altre. Gli ambienti comuni maestosi. Un modello per una Sicilia che vuole crescere e che ama farsi guardare bella.
L’ambasciatore siciliano del gusto nel mondo è Santo Natoli che, a Londra, lavora cheek to cheek con Mohamed Al Fayed, proprietario di Harrods: dirige cuochi di tutto il mondo, una sorta di Remy di Ratatouille… A soli 26 anni si ritrova a dirigere un’orchestra di 22 chef internazionali che sfornano circa 400 coperti al giorno da 70-100 sterline. Da quotare in borsa… Il miglior comune per l’offerta enogastronomia è Modica: il sindaco Pietro Torchi ha puntato sull’identità del territorio, cioccolato sì, ma anche carrubo e formaggi. Modica, cinquantaseimila abitanti, è un paese dove si coniuga l’alta ristorazione con i prodotti tipici, la cultura dell’accoglienza con gli eventi gastronomici. Su uno sfondo di meraviglie barocche. Premi speciali sono andati alla Feedback di Palermo, agenzia organizzatrice del “Cous cous fest” di San Vito Lo Capo, a Conte Alambicco di Sicilia per la grappa, al Giardino Eden di Trapani per il catering e a Villa Igiea Hilton per la sua storica accoglienza.
“Best in Sicily è l’evoluzione naturale del “made in Sicily – ha detto il direttore Fabrizio Carrera. E non ci fermeremo qui: ci siamo già sguinzagliati per individuare i nomi dei candidati per l’edizione 2009. Per cercare quanto c’è di meglio nella Sicilia del gusto”.
Per Pepi è tempo di mettere sul piatto le “buone notizie”: “Dopo un’importante fase di denuncia, di fronte a un risveglio della società civile senza precedenti, è giusto rendere evidente ciò che in Sicilia funziona, pur senza tacere il resto”.
Antonella Filippi
Consegnati anche quattro premi speciali
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