A chiusura del bilancio per il 2011, Giovanni Greco (nella foto), presidente della cantina sociale Viticultori Associati di Canicattì, esprime il suo giudizio sull’andamento dell’annata scorsa.
Una riflessione sul percorso fatto in un anno difficile per il mondo del vino e affrontato dalla cantina con un bagaglio di 40 anni di storia, e un’anticipazione delle nuove strategie inserite nel planning del nuovo anno.
“Il 2011 è stato un anno di scarsa produzione – dice Greco-, c’è stato un calo del 30% della produzione, da attribuirsi in parte alle condizioni climatiche. Tutto sommato la chiusura del bilancio è stata positiva, anche se rispetto alle impostazioni precedenti, in cui si prevedeva una crescita annua del fatturato del 10-15%, c’è stata invece una crescita di appena il 5 %.”
Crisi dei consumi, soprattutto risentita nel mercato interno, in italia come in Sicilia, mentre il mercato estero ha continuato a dare soddisfazioni, costituendo una crescita del 20%. I mercati di riferimento della cantina sono principalmente mercati europei: in primis la Germania, seguita dall’Inghilterra, la Francia, Paesi Scandinavi e la Svizzera, Paesi in cui c’è un alto consumo di vini rossi, da vitigni autoctoni rispetto al consumo dei vini bianchi.
Un mercato estero solido, dunque ma allo stesso tempo competitivo. “C’è una guerra dei prezzi – afferma Greco – malgrado la nostra azienda si distingua per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Ecco perché bisogna puntare più che mai sul brand Sicilia, che rappresenta un valore aggiunto della nostra produzione, valorizzando i vitigni autoctoni”.
Azioni di internazionalizzazione mirate, in collaborazione con Assoovini e L’istiuto Regionale della Vite e del Vino, fondamentali per un lavoro di squadra, sono state adottate nel 2011, e le stesse saranno adottate nel 2012, sia per rendere più forte il brand all’estero sia per portare ad un abbattimento dei costi sulla promozione e la comunicazione dei prodotti, mirata ad un consolidamento degli stessi.
Cauto ottimismo dunque, quello espresso da Greco, nelle previsioni per il 2012, considerando i chiaroscuri dell’anno precedente, come egli stesso afferma.
Due i progetti importanti di legame col territorio in cantiere: tra un paio d’anni un prodotto legato al patrimonio archeologico della Valle dei Templi di Agrigento,
e l’affinamento di prodotti di alta gamma nelle miniere di zolfo di Aragona.
“Un’azione di sperimentazione, ma anche di comunicazione che possa avere un certo appeal all’estero”, conclude Greco. E per quanto riguarda i nuovi mercati, come l’India, tra i Paesi su cui l’Istituto Regionale della Vite e del Vino ha deciso di concentrare le iniziative di promozione del vino siciliano, “nessuna preclusione -dice-. I nuovi mercati emergenti sono Paesi da esplorare, dunque bisogna lavorare e comunicare in primo luogo il vino”.
Maria Antonietta Pioppo