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Eventi e iniziative

L’Etna dieci anni fa… che successo la nostra masterclass al Vinitaly!

06 Aprile 2025
I vini degustati oggi nella masterclass sull'Etna I vini degustati oggi nella masterclass sull'Etna

Che succedeva dieci anni fa sull’Etna? Di certo nessuno si sarebbe immaginato che da lì a poco sarebbe esploso “il fenomeno Etna”, quello che nel solo 2023 ha portato ad oltre 6 milioni di bottiglie Doc vendute con il 60% destinata all’estero. I vini etnei sembrano superare crisi, dazi, sciagure e qualsiasi altra previsione negativa, e continuando a non perdere quote di mercato, a dispetto di tante altre denominazioni, i vini della Muntagna si posizionano nelle carte vini nazionali ed internazionali sempre a testa alta. Eppure, chi se lo aspettava fino a pochi anni fa? A ben vedere, molti, tanti produttori producevano e basta, senza nessuna “speranza” di questa previsione.
Vini, allora, prodotti senza intenzioni o almeno senza sapere se sarebbero mai resistiti nel tempo, viaggiando con lui. Perché a ben vedere la storia vitivinicola di un’Etna commerciale sembrava lontana anni luce anche da una possibile previsione futura. Ed è così che durante la prima giornata del Vinitaly 2025 Federico Latteri insieme con Michaela Morris (DipWSET e IWE) hanno spiegano il fenomeno Etna in una masterclass organizzata da Cronache di gusto in collaborazione con Vinitaly International.

“Un fenomeno che si spiega partendo dalla qualità dei suoi vini” precisa Latteri, che parte così in una disamina attenta delle caratteristiche pedoclimatiche e territoriali dei tre versanti nei quali si è soliti suddividere la Muntagna enoica “ognuno dei quali dotato di caratteristiche così tanto peculiari da consentire la produzione di vini, talora, diametralmente opposti. Forse è, questa, allora la forza e il così detto fenomeno Etna”. E ricordano quello che succedeva dieci anni fa per Latteri l’annata può così essere riassunta “Cold, not easy, classic”, con un anno dalle temperature invernali molto rigide, rimaste tali fino all’arrivo della primavera “tutto ciò ha rallentato in parte la crescita vegetativa” aggiungendosi poi piogge autunnali che hanno creato alcuni problemi, “ma i viticoltori si sono dati da fare, con risultati davvero buoni”.

LA DEGUSTAZIONE

Spumante Metodo Classico Blanc Brut – Terrazze dell’Etna
A Randazzo, nel versante nord etneo, uno spumante metodo classico di solo Chardonnay allevato a circa 800 metri s.l.m. Trentasei sono i mesi sui lieviti per un calice che dopo dieci anni si mostra integro e pieno di sostanza e struttura. In una beva di lunga e piacevole persistenza.

Doc Etna Bianco Millemetri – Feudo Cavaliere
E’ a Santa Maria di Licodia, nel versante sud-ovest, che Margherita Platania produce con fare certosino e artigianale le sue viti Carricante e Nerello Mascalese. Un’espressione, quella del versante che degrada verso la Piana di Catania che assume connotazione diametralmente opposte tanto al versante nord, da sempre vocato in particolare per i rossi, tanto dal versante est e ai suoi Etna Bianco Superiori prodotti a Milo. I vini etnei/catanesi sono, invece, vini del sole e della terra. E questo calice di Carricante in purezza, da viti situate ad oltre 1.000 metri sul livello del mare, che affina solo in acciaio, dopo dieci anni regala note fumè, leggere note di tabacco e poi di frutta matura e sbuffi di acacia in un sorso ricco di spessore, dalla forte spinta salina sul suo finale.

Doc Etna Bianco Pietrarizzo – Tornatore
A Castiglione di Sicilia, nel versante nord etneo, in contrada Pietrarizzo, leggere affumicature e dolcezze olfattive rimandano alla maturazione del vino con un passaggio in legno per circa cinque mesi, mentre la spinta salina e la buona dose di acidità valgono a regalare una beva piacevole e di grande dinamicità.

Doc Etna Rosso Archineri – Pietradolce
Con vigne di Nerello Mascalese allevate in contrada Rampante, nel comune di Castiglione di Sicilia, l’Etna rosso Archineri è da sempre una delle punte di spessore dell’azienda di Michele Faro. E non sembra subire smentite neppure questo calice 2015 che dimostra come dopo dieci anni l’Etna sappia viaggiare nel tempo tra finezze e profondità. Sono sottili e terribilmente eleganti, infatti, quegli accenni floreali ed ematici che si avvertono all’olfatto, mentre il palato è tutto dipanato in una trama tannica puntiforme e distesa in una matrice di notevole soddisfazione gustativa.

Doc Etna Rosso Contrada Santo Spirito – Palmento Costanzo
In Contrada Santo Spirito, nel cuore del comune di Castiglione di Sicilia, il Nerello Mascalese si unisce ad un 10% di Nerello Cappuccio con un affinamento di 24 mesi in botte ovali di rovere. Tutto questo vale a regalare un calice affabile, ricco di dolcezza olfattiva, dove è il brio a connotare l’intera bevuta.

Doc Etna Rosso Feudo di Mezzo – Alta Mora-Cusumano
Feudo di mezzo, nel comune di Passopisciaro, rappresenta una delle più grandi contrade del versante nord. E tale è che i vini della singola contrada risultano, talora, anche notevolmente diversi tra di loro. Quelli di Cusumano, però, mantengono sempre il loro tratto distintivo fatto, come nel calice 2015, di note ematiche e ferrose in una traccia in sottofondo di frutto rosso e arancia sanguinella trascinata da una buona sferzata acida sul finale.

Doc Etna Rosso Aetneus – I Custodi delle Vigne dell’Etna
In contrada Moganazzi, nel comune di Castiglione di Sicilia, la percentuale di Nerello Cappuccio raggiunge il 20% unendosi al Nerello Mascalese in un affinamento di 18 mesi in tonneaux di rovere francese, Ed è un calice che gioca tra note di terra, humus e sentori floreali ancora in sottotraccia, mentre ricco e pieno è un palato fatto di sapidità e di lunga persistenza.

Doc Etna Rosso Riserva Contrada Monte Gorna Vecchie Viti – Tenute Nicosia
Nel comune di Trecastagni con vigne di Nerello Mascalese che guardano direttamente il cono vulcanico spento di Monte Gorna, il calice si descrive tra potenza e maturità. Ricco è, infatti, il suo sorso in una trama tannica possente, mentre in retronaso è il frutto e la sapidità a sostenere l’intera bevuta.

Doc Etna Rosso Riserva Contrada Zottorinoto – Cottanera
In contrada Zottorinoto l’azienda della famiglia Cambria produce un calice che sembra non subire i segni del tempo, gioviale è il suo naso tutto incentrato sul frutto e sulla verve olfattiva, mentre un palato avvolgente e morbido regala una lunga piacevolezza di bevuta.

Doc Etna Rosso Vinupetra – I Vigneri
Un calice che sa dipingere l’Etna di dieci anni fa, ma che con la sua modalità di produzione sa ricordare anche l’Etna di prima. Quella della viticoltura contadina, autentica e spontanea. E così al Nerello Mascalese si aggiunge il Cappuccio e percentuali di Francisa, uve non riconosciute, ma che da sempre ci sono state sul territorio. E l’olfatto così si riempie di sentori di bosco, di note di rovo, di frutta scura di ribes e mora mentre il palato si connota di grande spessore e personalità. Infinito. Quanto serviva per confermare la longevità dell’Etna.