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L'intervista

Stevie Kim: “I dazi? Nei momenti di difficoltà i produttori italiani se la sono sempre cavata”

05 Aprile 2025
stevie kim stevie kim

La padrona di casa di OperaWine è sempre in prima linea. Lei è Stevie Kim, managing partner di Vinitaly e fondatrice di Vinitaly International Academy. “Oggi, e ho sentito anche prima i produttori – dice la Kim – è un giorno perfetto per negoziare affari e pensare al business. OperaWine, in fondo, è questo. Ci si incontra, si scambiano due chiacchiere, ma si mettono le basi importanti per il business. Qui ci sono tutti gli importatori che sono stati invitati. Nessuno di loro ha rinunciato ad esserci. E questo vorrà dire qualcosa”. Di dazi se ne parla, inutile nasconderlo: “Ma finalmente ci sono – dice – Intendo che fino a pochi giorni fa aleggiavano, scatenavano il terrore. Adesso sappiamo cosa sono e di quanto sono. E sono del 20 per cento. E se guardiamo agli altri paesi, non sono poi così alti come si temeva. Si tratta comunque di un problema che riguarda tutti. Bisognerà parlare con gli importatori e capire bene questi dazi su chi ricadranno. Se sull’azienda, magari li dividono a metà con gli importatori stessi, oppure sul consumatore finale. Tre possibilità molto diverse tra loro”.

C’è comunque una nota positiva da OperaWine: “L’interesse per i vini italiani non solo rimane, ma aumenta – dice la Kim – E’ pur vero che si sono visti tempi migliori e non possiamo negarlo. Ma questo è un momento sfidante. E di solito, in tempi difficili, viene poi fuori tutta la creatività degli italiani che trovano nelle difficoltà grandi opportunità. I momenti di crisi sono quelli in cui ci si ferma e si fanno tanti ragionamenti. Credo che ci siano delle potenzialità che vanno esplorate”. Domani comincia il Vinitaly e la Kim che ne pensa? “La fiera ormai negli anni si è sempre adattata ai tempi – dice – ed è ovviamente cambiata in questi anni. Bisogna lasciare lo spazio a idee nuove. Così come nel mondo del vino in cui servono idee fresche e spazio per le nuove generazioni”.