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I dieci vini imperdibili al Vinitaly 2025… secondo Federico Latteri

02 Aprile 2025
Federico Latteri - ph Vincenzo Ganci, Migi Press Federico Latteri - ph Vincenzo Ganci, Migi Press

Ultima puntata dei nostri consigli dei vini da assaggiare assolutamente al prossimo Vinitaly di imminente inizio. Giochiamo in casa con il “nostro” Federico Latteri che dopo giorni e giorni di scervellamenti vari ha messo su una lista molto interessante con tanto di indicazioni per non perdersi nel dedalo di corridoi e padiglioni del complesso di VeronaFiere. Dieci etichette che secondo Latteri vanno assaggiate per tornare a casa con un pizzico di emozione in più. Buona lettura!

I VINI SUGGERITI DA FEDERICO LATTERI

Farfalla Rosè – Ballabio Palaexpo Stand C7-D11
Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese, è ottenuto da una cuvée di Pinot Nero composta da vini di una singola vendemmia con una percentuale minoritaria (di solito intorno al 20 per cento) di vini di riserva. E’ elegante all’olfatto e vivo, agile e ricco di energia al palato, dove non mancano intensità e precisione. Un campione assoluto nella sua tipologia.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore Malavoglia – Ca’ La Bionda Hall 12 Stand A2
Tradizione, artigianalità e terroir sono gli elementi che caratterizzano questo Valpolicella fatto con la tecnica del ripasso, che qui conferisce un’espressività più compiuta, senza scadere in alcuna piacioneria sostenuta da residui zuccherini o maturazioni troppo spinte. Più carattere e profondità che opulenza.

Barbaresco Ovello – Cantina del Pino Hall 10 Stand M2
Un Barbaresco sobrio, elegante o meglio ancora, in una sola parola, “gentile”. Ci sono profondità, forza e incisività che però vengono trasmesse in modo composto attraverso un bouquet armonico, ricco di sfumature e un palato lineare nel quale ogni cosa sembra essere al posto giusto. Tutto ciò si traduce in una facilità di beva non comune per un rosso di questa denominazione.

Chianti Classico – Castello di Verrazzano Hall 9 Stand E3
Uno dei più buoni Chianti Classico assaggiati quest’anno durante la Collection alla Stazione Leopolda di Firenze. E’ nitido nelle note fruttate e floreali, freschissimo, teso e provvisto di tannini fini e vellutati. Classico di nome e di fatto, ha nella tipicità la sua arma vincente.

Fiano di Avellino Riserva Colle dei Cerri – Di Meo Hall B Stand 57-58
Frutto di un singolo vigneto situato a 550 metri sul livello del mare a Salza Irpina, è uno dei vini che l’azienda mette in commercio dopo lunghi affinamenti: 10-15 mesi in barrique e poi una permanenza in bottiglia che può arrivare a 5 anni. Un’affascinante complessità che va dai profumi di fiori gialli alle note affumicate e una spiccata mineralità sono i suoi tratti distintivi.

Vernaccia di San Gimignano Campo della Pieve – Il Colombaio di Santa Chiara Hall 9 Stand A15-A16
Un bianco in terra di grandi rossi, la Toscana, dove emergere non è per nulla facile. Ma la Vernaccia di San Gimignano, passo dopo passo, negli ultimi anni sta alzando la testa, facendosi apprezzare sempre di più. Il merito è anche dei fratelli Logi del Colombaio di Santa Chiara, che con precise scelte produttive hanno portato questo vino ad un livello sorprendente.

Brunello di Montalcino – La Casaccia di Franceschi Hall 9 Stand A6
Davvero molto interessante il Brunello prodotto da quet’azienda fondata nel 2015 da Leopoldo Franceschi, membro di una delle famiglie storiche del vino a Montalcino, insieme ai figli Flavia e Federico. Tanto preciso quanto variegato e raffinato, è un vino completo in grado di sfidare il tempo e di regalarci sin da subito grande piacevolezza.

Barolo Vignarionda Ester Canale Rosso – Giovanni Rosso Hall 8 Stand L2
Una combinAzione avvincente di stile e territorio che proviene da una delle migliori vigne del nostro pianeta. Un vino straordinario che mette tutti d’accordo. Osannato dalla critica nazionale e straniera, ricercato dagli appassionati, miglior rosso d’Italia secondo diverse testate. Serve altro per accendere la vostra curiosità?

Barbagia Rosso Ghirada Ocruarana – Teularju Organic Hall (C) Stand 340 MMW
Un Cannonau di una finezza simile era davvero difficile da immaginare solo pochi anni fa. Questo grande rosso di Mamojada è uno dei vini che ci fa capire quali siano le enormi potenzialità di un territorio che oggi viene interpretato in modo magistrale dai produttori locali che hanno saputo coniugare la tradizione con idee nuove. Un assaggio da non perdere che vi aprirà nuovi orizzonti.

Campania Greco Fuori Limite Le Vecchie Vigne – Traerte Vadiaperti Hall B Stand 59-60
Viene fatto con uve che provengono da una decina di filari piantati più di settant’anni fa dai Troisi a 600 metri di altitudine nel comune di Montefredane, al di là del confine della Docg Greco di Tufo. Fiori bianchi, richiami sulfurei e soprattutto erbe aromatiche precedono un sorso vibrante di acidità, sapido e lunghissimo. Un grande bianco da invecchiamento.