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L'azienda

Brugnano al Vinitaly 2025, il consolidamento del mercato italiano a tre anni dalla rinascita della cantina. Ora si punta all’export  

31 Marzo 2025
I fratelli Brugnano I fratelli Brugnano

La cantina Brugnano si prepara alla nuova edizione di Vinitaly, in programma dal 6 al 9 aprile a Veronafiere, per incontrare buyer, operatori del settore Ho.re.ca., italiani e internazionali e winelover.

L’azienda, guidata dalla terza generazione di famiglia, con i giovanissimi fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano, dopo il grande ritorno nel panorama enologico italiano nel 2022, ha consolidato il mercato italiano e regionale, dove è presente per l’82 per cento e si è aperta all’estero raggiugendo Germania, Olanda, Regno Unito, Polonia, Belgio, Romania, Svizzera, Giappone, Brasile e USA. 

Per il 2025 si punta al raddoppio della fetta di mercato internazionale: l’obiettivo ora è raggiungere una distribuzione più equilibrata tra mercato italiano ed estero con una percentuale rispettivamente del 60 e del 40 per cento. 

“Siamo ottimisti, nonostante le sfide a cui è chiamato il mondo del vino – afferma il produttore Francesco Brugnano -. Ci possiamo considerare ancora una start up nel mercato mondiale, ma in questi anni siamo riusciti a consolidare la nostra presenza in Sicilia e in Italia. Ci viene riconosciuta la capacità di coniugare grande qualità, modernità e uno stile contemporaneo di bevuta che si allinea alle tendenze del mercato, pur mantenendo una forte identità territoriale. Non possiamo che ritenerci soddisfatti e sentire la giusta dose di motivazione e di ottimismo per spingerci oltre, intercettando adesso nuovi mercati all’estero e crescervi. Siamo fiduciosi”.

A Verona la cantina porta una novità, in commercio dal 2025: Alquimia, un Passito da Moscato bianco in purezza coltivato nelle vigne della Doc Alcamo a 300 metri sul livello del mare. Una piccola produzione per un vino dolce, ma non stucchevole, che racchiude in sé stesso tutta la solarità della terra da cui nasce. In degustazione ci saranno anche le nuove annate delle referenze della cantina, a partire dal Brut Brugnano Metodo Classicoe dallo Spumante Metodo Classico Dosaggio zero, da uve Catarratto e in minima parte Chardonnay (40 mesi sui lieviti), che dal debutto ha riscosso un notevole successo. 

Le sue uve sono coltivate in contrada Mirto, nelle campagne di Partinico, su un terreno argilloso e calcareo a circa 650 metri di altitudine s.l.m. Per continuare con le bollicine, ci saranno il frizzante Taurus Bianco e il Victora Rosé, entrambi metodo Martinotti.

Tra gli assaggi, i vini più rappresentativi: il Lunario Grillo Sicilia Doc e Black Hole Terre Siciliane Igt, Nerello Mascalese in purezza, coltivato in un vigneto ad un’altitudine di circa 140 metri sul livello del mare in provincia di Trapani. Poi Her Terre Siciliane Igt. Gli evergreen della cantina, Kuè (insolia 75%, Viognier 25%) e Naisi da uve Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon, e il vino più rappresentativo, Honoris Causa, da uve Nero d’Avola e Syrah, di cui si producono solo 3.200 bottiglie.

E ancora i vini più capaci di interpretare le sensazioni marine e mediterranee, tali da renderli perfetti in abbinamento a piatti a base di pesce: Ammaru, Zibibbo Secco e il rosato da uve Frappato Coraline. “Ammaru è un vino che ci ha dato grandi soddisfazioni – afferma il produttore -. Siamo riusciti negli ultimi anni a dargli un’espressione più identitaria. Pensiamo che sia lo Zibibbo che non ti aspetti, con un residuo zuccherino molto basso. Un bianco piacevole, che non stanca mai”.

“Il fatto di poter essere ancora una start up è stimolante per noi – conclude il produttore – perché siamo un cantiere aperto ed andiamo avanti passo dopo passo con la giusta motivazione per fare bene. Prepariamo altre novità, ma bisognerà attendere. Non sveliamo tutto. Possiamo però anticipare un grande evento a firma Brugnano nel 2025”.