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Vino e dintorni

La Valpolicella congela gli ordini per i vini del Veronese: paura per i dazi

26 Marzo 2025
Calice di Amarone della Valpolicella Calice di Amarone della Valpolicella

Ordini fermi. I vini della Valpolicella sono pronti per essere spediti negli Stati Uniti, ma al momento sono congelati nelle cantine in attesa di chiarimenti sulla possibile introduzione di dazi del 200% annunciati da Donald Trump. Gli importatori, infatti, preferiscono non imbarcare i container, temendo che la merce arrivi a destinazione quando il prezzo delle bottiglie sarà già cambiato.

“Gli ordini dagli Stati Uniti di gennaio e febbraio, precedenti al Vinitaly, sono praticamente tutti in sospeso”, conferma Piergiovanni Ferrarese, membro della giunta di Confagricoltura Verona e presidente nazionale della sezione vino dei Giovani di Confagricoltura. “Le cantine della Valpolicella hanno ricevuto le richieste di evadere gli ordini, quindi abbiamo preparato i bancali e etichettato le bottiglie. Ma gli importatori non vogliono andare avanti finché l’incertezza sui dazi persiste”.

Si parla di dazi che potrebbero effettivamente essere confermati al 200%, con un impatto maggiore sulle fasce di prodotto entry level, come il Valpolicella Classico e Superiore, e, in misura minore, sul Ripasso. L’Amarone, destinato a un consumatore di fascia alta, subirà probabilmente minori effetti. Tuttavia, il problema è che gli importatori spesso effettuano ordini misti, componendo bancali con vini di diverse tipologie e fasce di prezzo, e quindi, al momento, la situazione è ferma.

Gli Stati Uniti, con un valore di quasi 600 milioni di euro, rappresentano il 20% dei 2,8 miliardi di euro di export vinicolo veneto (dati 2023 di Veneto Agricoltura). Il giro d’affari della Valpolicella vale circa 700 milioni di euro, di cui l’11% proviene proprio dagli Stati Uniti.