Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Turismo del vino, cresce del 24% il fatturato legato all’ospitalità ma aumentano sempre più i costi

13 Marzo 2025
La presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino e il CESEO Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA La presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino e il CESEO Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA

Nel 2024 cresce del 24% il fatturato legato all’ospitalità nel mondo del vino in Italia: due produttori su tre accolgono personalmente gli enoturisti e nove cantine su 10 propongono prodotti tipici del territorio. Si è svolta a Roma, a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato, la presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino e il CESEO Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA, il nuovo osservatorio inaugurato proprio in questa occasione.

“Il Centro Studi è una bella novità ma è anche una scommessa vinta perché premia un investimento, condiviso con l’Università LUMSA, lungimirante e ambizioso, che punta su un comparto, quello enoturistico – e   oleoturistico – ha sottolineato il presidente del Centro Dario Stefàno – divenuto ormai un vero driver di sviluppo dell’offerta turistica internazionale. Quando parliamo di enoturismo ci riferiamo ad un settore in costante crescita, con incremento annuo del 13% su scala mondiale, come ci riferisce l’FMI (Fondo Monetario Internazionale), e che trova nell’Italia la possibilità della sua massima espressione a livello globale. Questo protagonismo necessita però di un supporto qualificato di analisi, di un punto di ricerca e di indagine come pretende e intende essere il CESEO che tracci linee guida capaci di essere una bussola verso una crescita sostenibile e possibilmente omogenea dei territori e dei loro attori; uno stimolo per le politiche di governo e, al contempo, un driver per approntare programmi formativi, capaci di restituire figure e competenze quanto mai necessarie per il settore”.

L’indagine Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità, è stata sviluppata su un campione rappresentativo di 237 cantine socie del Movimento Turismo del Vino, la prima realtà ad aderire al Centro Studi con piena condivisione degli obiettivi.

“Lo studio rappresenta una fotografia approfondita dell’attività delle cantine del Movimento, realtà sempre più diversificata, dinamica e con lo sguardo orientato alla sostenibilità  ha spiegato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino – Abbiamo coinvolto fin da subito le nostre aziende perché crediamo fortemente nelle potenzialità del Centro Studi nel condurre ricerche di alto rigore scientifico orientate alla valorizzazione delle peculiarità del settore e, al tempo stesso, all’analisi sistematica delle criticità e delle opportunità. L’indagine permetterà di sviluppare corsi di formazione per le cantine turistiche, supportare i presidenti regionali con dati aggiornati e affidabili sul settore, incentivare i soci MTV a migliorare la propria offerta consolidando il ruolo leader nell’enoturismo italiano.”

L’identikit delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI): queste le quattro macrocategorie analizzate nello studio che pone l’attenzione su alcuni dei temi più centrali per il settore, come l’integrazione di attività complementari all’esperienza in cantina, la nascita di nuove figure professionali e la digitalizzazione. Le prime evidenze confermano l’enoturismo come un settore in salute e sempre più attrattivo: il 53% del campione ha registrato un aumento del fatturato e, tra questi, 1 su 4 (24%), la crescita è stata addirittura a doppia cifra. Nonostante questa tendenza decisamente positiva, il settore sembra minacciato da un costante aumento dei costi segnalato dall’81% delle cantine: incrementi che erodono i margini di guadagno e che in molti casi risultano particolarmente significativi (il 29% registra una crescita compresa tra il 5% e il 10%, il 16% riporta un incremento tra il 10% e il 25%, e un significativo 8% dichiara un aumento superiore al 25%.).

Uno scenario particolarmente critico soprattutto per le aziende di piccole dimensioni che rappresentano gran parte del campione (il 64% microimprese, 31% piccole imprese). Va ricordato inoltre che solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni annui di fatturato.

Un altro elemento cruciale dell’indagine ha riguardato il ruolo della professionalizzazione e delle competenze all’interno delle aziende: attualmente solo il 38% delle cantine turistiche ha personale con competenze specifiche sulla Wine Hospitality. Nelle altre spesso è il titolare a ricevere i visitatori (63%) o si direzionano occasionalmente verso l’accoglienza occasionalmente i dipendenti che si occupano di commerciale, comunicazione o altro personale aziendale.

Dall’indagine emerge che il paesaggio è una delle principali attrattive sia per le iniziative proposte (il 33% delle cantine organizza pic-nic in vigna, il 30% passeggiate in vigna), ma anche a livello ambientale (il 43% delle aziende è BIO, il 38% rispetta gli standard di agricoltura sostenibile).