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Vino e dintorni

Alla ricerca della Franciacorta: 12 vini, tre Master of Wine e un territorio

09 Marzo 2025
Da sinistra Gabriele Gorelli, Pietro Russo e Andrea Lonardi: i tre Master of Wine italiani conducono una degustazione in Franciacorta Da sinistra Gabriele Gorelli, Pietro Russo e Andrea Lonardi: i tre Master of Wine italiani conducono una degustazione in Franciacorta

Le due giornate dedicate ai festeggiamenti dei 35 anni del Consorzio Franciacorta si sono concluse venerdì 7 marzo con una Masterclass condotta dai tre Master of Wine italiani: Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo. La degustazione ha preso lo spunto da una serie di interviste condotte dai Master of Wine con i singoli membri del Consorzio Franciacorta. Al termine di questa prima fase, sono state esaminate le risposte alla ricerca dei punti in comune, dei concetti fondamentali condivisi, che sono considerati da tutti come i valori più importanti della Franciacorta. I grandi terroir del vino, sono tali proprio perché sono in grado di esprimere uno stile che trascende le singole etichette e i singoli produttori, per elevarsi a cifra distintiva originale e riconoscibile. Il lavoro di sintesi delle differenti visioni della Franciacorta ha condotto i tre Master of Wine a individuare un minimo comune denominatore riconducibile a sei punti: 

1 – La Franciacorta è una denominazione giovane

2 – La prospettiva ampelografica 

3 – Il Satèn come simbolo di identità

4 – La longevità 

5 – Il carattere vinoso 

6 – La Franciacorta è un sistema dinamico

La Franciacorta è una denominazione giovane e ancora in evoluzione, sia da un punto di vista qualitativo che stilistico. Dopo 35 anni c’è sicuramente una storia da raccontare, ma ancora molto da sperimentare e scoprire. La recente conclusione del lavoro di zonazione è solo un punto di partenza per le sfide del futuro. 

La prospettiva ampelografica si inserisce nel più vasto tema del rinnovo e reimpianto, anche alla luce degli effetti del cambiamento climatico, che in Franciacorta si traduce in una minor presenza di correnti d’aria fredda e in una minore escursione termica tra le temperature del giorno e della notte. Circa 1/3 dei vigneti della Franciacorta ha meno di 20 anni, ma bisogna già pensare alle scelte per il futuro per quanto riguarda il campo varietale. La zonazione aiuterà a sviluppare una maggiore conoscenza dei suoli, per scegliere con consapevolezza i vitigni più adatti da piantare nei luoghi più vocati.

Il Satèn come simbolo di identità. Questa tipologia tipicamente franciacortina rappresenta il 9% del totale della produzione, ma è unica nel panorama del Metodo Classico del mondo e già oggi può interpretare in modo paradigmatico l’identità del territorio. Le sue caratteristiche contribuiscono a definirne in modo chiaro il carattere: si tratta di un Blanc de Blancs, ha un perlage più delicato e una tessitura raffinata. È il vero ambasciatore della denominazione, che già oggi presenta una buona omogeneità e riconoscibilità stilistica. La sua immediata piacevolezza lo rende in sintonia con il mood dei nostri tempi, senza tuttavia rinunciare a un elevato posizionamento qualitativo.

La longevità il concetto di longevità è generalmente associato alla qualità. I Franciacorta, possiedono fin da giovani un profilo piuttosto accogliente, ma si distinguono anche per la longevità e la capacità di evolvere nel tempo. Una caratteristica che si esalta soprattutto nei Millesimati e nelle Riserve. Proprio in questa prospettiva, è opportuno sottolineare l’importanza dell’annata, non tanto nella sua valutazione legata a un punteggio, ma a un racconto delle caratteristiche peculiari, che la rendono unica e particolare e non migliore o peggiore rispetto a un arido parametro numerico.

Il carattere vinoso è una particolarità stilistica del Metodo Classico Franciacorta. Il clima mite e mediterraneo, la piena maturazione delle uve, conferiscono ai vini una pienezza espressiva che dona una sensazione gustativa cremosa e succosa. Una caratteristica che rende i vini della Franciacorta particolarmente adatti agli abbinamenti a tavola, dove possono mettere in risalto proprio questa sfumatura vinosa che ne rafforza la personalità.

La Franciacorta è un sistema dinamico, è un contesto culturalmente attivo, anche grazie a una natura imprenditoriale del tessuto produttivo. La Franciacorta è costituita da un mix di aziende piccole e grandi, di viticoltori e di industriali provenienti anche da altri settori che hanno investito nel mondo del vino. È una denominazione aperta verso l’esterno, predisposta alla flessibilità e al cambiamento per restare al passo con i tempi. Un’esperienza di successo, non solo per un settore, ma anche per una comunità e un territorio.

La degustazione

Le tre batterie di vini, 4 Satèn, 4 Rosé e 4 Riserve, sono state degustate rigorosamente alla cieca, con solo l’indicazione della composizione assemblaggio, dell’annata, del periodo di affinamento sui lieviti, della data del dégorgement e del dosaggio. La finalità della degustazione non era la descrizione di ogni singolo vino, ma il tentativo di ritrovare o meno nei calici proprio i 6 punti salienti ricavati dal dialogo con i membri del Consorzio. 

I 4 calici di Satèn si sono distinti per una notevole uniformità stilistica, per il carattere vinoso e per riconoscibilità trasparente del vitigno e del territorio. I Rosé hanno espresso un panorama più eterogeneo per motivi derivanti anche dalla natura del vino. Le cuvée erano realizzate con differenti assemblaggi di chardonnay e pinot nero o da pinot nero in purezza, scelte che hanno influenzato il risultato finale aumentando le differenze. Nonostante queste premesse, anche in questo caso sono emerse avvolgenti note vinose e una buona predisposizione all’evoluzione nel tempo. Infine, le Riserve rappresentano a oggi la tipologia che meglio riesce a esprimere la tipicità e le diversità del territorio della denominazione. Sono, infatti, tra le poche etichette che vengono quasi sempre prodotte con le uve provenienti da un singolo vigneto o da una singola località. In questo caso, il file rouge della degustazione è stato soprattutto il concetto di longevità, unita alla complessità, ma sempre accompagnata da una armoniosa vinosità del sorso e da piacevoli sfumature sapide.

Attraverso i suoi vini, la Franciacorta ha dimostrato di aver raggiunto in 35 anni di lavoro del Consorzio una maturità espressiva, uno stile e un’identità riconoscibili. Un risultato frutto della condivisione di un metodo applicato con disciplina e rigore, sia dai piccoli che dai grandi produttori, con un obiettivo comune e condiviso. Oggi, sulla soglia di un importante passaggio generazionale, e forte di una maggiore consapevolezza e conoscenza del territorio, la Franciacorta è pronta per affrontare una nuova fase e nuove sfide, dal cambiamento climatico, al mutare dei gusti delle nuove generazioni di consumatori, ai nuovi mercati.