Il Consorzio Franciacorta compie 35 anni e festeggia dal 5 al 7 marzo con una tre giorni di eventi per incontrare gli stakeholder e celebrare il settore. Oltre 120 cantine, più di 200 soci coinvolti nella filiera. In 15 anni l’export di bottiglie nel mondo cresce del 130%. Oggi su una superficie totale di 20.370 ettari distribuiti su 19 comuni, la superficie vitata è pari a 3.634 ettari.
Ed è di ieri l’approvazione delle Uga (unità geografiche aggiuntive) nell’assemblea del Consorzio. Ora il dossier, con l’aggiunta della 135esima Uga Tesa a Gassago passa a Regione Lombardia. Gli step successivi saranno il ministero e successivamente Bruxelles.
Le prime bottiglie non ci saranno prima del 2030, così come dichiarato dal presidente Silvano Brescianini, in scadenza di mandato. Le prossime elezioni saranno a maggio ma l’attuale presidente, alla sua seconda avventura, non potrà ricandidarsi.
Durante una conferenza stampa, Denis Pantini di Nomisma ha mostrato i dati sugli studi di Franciacorta: dalle ultime analisi il 95% conosce Franciacorta mentre il 61% l’ha consumato. I numeri parlano di maggiore attenzione alla qualità, interesse a scoprire vini di differenti regione, attenzione alla salute e anche ai vini green. Quello che emerge, però, è una mancanza di conoscenza da parte dei consumatori della storia del prodotto.
“Siamo abituati – dice Brescianini- a vivere nella storia e nella bellezza ma dobbiamo imparare a comunicarla meglio. Lavoreremo certamente in questo. Negli ultimi 10 anni dicono spesso che i nostri competitor siano Prosecco e Champagne ma dobbiamo capire che i nostri principali competitor sono i non consumatori di vino. Non è tanto una questione di varietà, ma è un problema di un consumatore che abbia la cultura e che chieda maggiore conoscenza del vino”.
La prospettiva per i prossimi anni? “La terza generazione di Franciacorta. Oggi – conclude Brescianini – ci sono 20enni che iniziano a lavorare e che crescono in un mondo più evoluto e portano il prodotto sulle tavole internazionali”.