Negli ultimi anni, l’olio extravergine d’oliva è diventato sempre più centrale nel mondo gastronomico. Un’attenzione crescente dovuta non solo all’organizzazione di eventi specializzati, come l’Evolio Expo di Bari, tenutosi lo scorso gennaio, o il Sol di Verona, in corso proprio in questi giorni, ma anche perché giornali e riviste hanno iniziato a raccontarlo, affiancandosi a chi, fino ad oggi, è stato l’unico vero narratore di questo mondo: curatori di guide, organizzatori di premi e concorsi e, naturalmente, i produttori. Accanto a questo universo tecnico, fatto di termini specialistici e addetti ai lavori, oggi ne sta crescendo un altro, più immediato e curioso, che cerca parole nuove per arrivare a un pubblico ampio, mescolando sapere tecnico e cultura pop. Il merito è di una nuova generazione di creator che, sui canali digitali, parlano di cultivar, territori e abbinamenti con un linguaggio diretto e coinvolgente, con l’obiettivo di diffondere cultura e conoscenza su un prodotto ancora troppo poco conosciuto. Una trasformazione che ricalca dinamiche già viste in altri mondi del food e che, dopo l’epoca dei primi food blogger — quelli delle ricette di casa e della voglia di raccontarsi online — aggiunge oggi un nuovo tassello: quello dei creator specializzati su singoli temi. Dal vino al miele, dalla birra artigianale alla pizza, fino all’olio extravergine d’oliva, che oggi ottiene sempre più visibilità nei feed di Instagram, nei video di TikTok e nelle dirette su YouTube.
Dietro questa nuova narrazione ci sono voci, volti e storie che vale la pena raccontare. Per Cronache di Gusto abbiamo intervistato cinque “EvoCreator”: ognuno di loro ci ha offerto spunti preziosi sulla comunicazione dell’olio extravergine d’oliva, raccontando come è iniziata la loro avventura e quale sia — e perché — la cultivar che amano di più.