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Scenari

Dall’Unione Europea gli obiettivi sull’agricoltura: “Rivitalizziamo le zone rurali e incentiviamo i giovani a non scappare”

02 Marzo 2025
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“Se da un lato nelle regioni rurali è importante rafforzare infrastrutture e servizi, come scuole, assistenza sanitaria, trasporti, connettività digitale – cruciali per promuovere il diritto di rimanere- dall’altro dobbiamo considerare le principali risorse economiche di tali zone: l’agricoltura e la produzione alimentare”. Sono queste le parole utilizzate da Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le riforme.

Come riporta il Corriere della Sera, insieme a Dubravka Šuica, Commissaria europea per la Demografia e Christophe Hansen, Commissario europeo per l’Agricoltura e l’alimentazione, è stato fatto il punto sul calo demografico che aumenta sempre più in diverse regioni europee. 

Da qui l’impegno: “L’alimentazione è un fattore di collegamento unico tra persone che vivono in diverse regioni, perché mette in relazione gli agricoltori con i consumatori, i centri urbani con le zone rurali: perciò dobbiamo valorizzare gli alimenti di qualità e migliorare le condizioni di vita e lavoro degli agricoltori. Vogliamo porre le basi per un settore agricolo e alimentare attraente per le generazioni future. Si tratta di una priorità per la Commissione europea”.

Si parla di una Nuova Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione che possono servire a rivitalizzare e correggere queste tendenze demografiche. Le zone rurali ospitano infatti il 25% della popolazione e coprono il 75% del territorio dell’Ue. “Oggi solo il 12% di tutte le aziende agricole dell’UE è gestito da agricoltori sotto i 40 anni di età. Un numero insufficiente di giovani agricoltori rappresenta un rischio per il futuro delle zone rurali europee, sia dal punto di vista economico che sociale. Le giovani famiglie e i giovani agricoltori meritano tutto il nostro sostegno. Non dobbiamo dimenticare che questi giovani agricoltori producono alimenti di qualità per il consumo di noi tutti e svolgono il ruolo più importante in assoluto per il rafforzamento della sicurezza e della sovranità alimentare europea. Un fattore fondamentale in questo momento storico caratterizzato da aspre tensioni geopolitiche e geoeconomiche e da forti incertezze. Perché le dipendenze possono trasformarsi in vulnerabilità”.

Le azioni da mettere in campo, come si legge, sono un sostegno pubblico agli agricoltori e lo sviluppo di opportunità di fonti di reddito diversificate e complementari ai mercati. “Lavoreremo a stretto contatto con la Banca europea per gli investimenti per aumentare gli investimenti pubblici e privati nel settore alimentare dell’UE. L’Unione europea è una superpotenza agroalimentare: abbiamo un surplus commerciale e siamo il più grande esportatore al mondo. Ma i nostri agricoltori si trovano ancora a dover lottare contro una concorrenza sleale. Al contempo, il nostro settore ittico è un importatore netto. Questo ci impone di svilupparne le capacità garantendone la sostenibilità e di svolgere rigorosi controlli di qualità e origine sulle importazioni”.

E ancora: “Doteremo il settore degli strumenti necessari per fronteggiare le sfide future legate agli eventi climatici estremi. Suoli sani, acqua pulita, biodiversità e impollinatori sono indispensabili. Gli agricoltori lo sanno e stanno già facendo la loro parte. Useremo la ricerca e l’innovazione per ridurre ulteriormente le emissioni e per incoraggiare le pratiche che proteggono la biodiversità e l’ambiente. Il nostro approccio sarà sempre adattato alle realtà locali, regionali e nazionali, con soluzioni pragmatiche.

Rivitalizzare il settore agricolo significa rivitalizzare le regioni europee e garantire uno sviluppo demografico sostenibile. La diversità delle nostre regioni, delle nostre culture, delle nostre tradizioni locali e dei nostri modelli alimentari è la nostra forza. Siamo decisi a proteggerla. Lavoriamo insieme per dare forma a un settore agricolo forte e attraente per le generazioni future”.