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L'azienda

Alessandro di Camporeale presenta il nuovo Perricone: “Completiamo la gamma di vitigni autoctoni”

25 Febbraio 2025
Anna Alessandro, Benedetto Alessandro, Nino Alessandro e Benedetto Alessandro alla presentazione del Doc Monreale Perricone 2023 Anna Alessandro, Benedetto Alessandro, Nino Alessandro e Benedetto Alessandro alla presentazione del Doc Monreale Perricone 2023

Palazzo Branciforte, storica dimora nel cuore di Palermo, è stata la sede scelta dalla cantina Alessandro di Camporeale per presentare il suo nuovo vino, il Monreale Doc Perricone Mandranova. L’evento è stato guidato dai cugini Benedetto, Anna e Benedetto Alessandro, nuova generazione dell’azienda e rispettivamente enologo, coordinatrice dell’amministrazione e responsabile marketing e commerciale. Per loro è il primo rosso ottenuto da questo vitigno, un vino che completa la gamma di etichette da varietà autoctone. Il Perricone ha origini antiche e si coltiva da secoli nella Sicilia Occidentale, ma ha anche rischiato più volte l’abbandono per difficoltà legate alla coltivazione e alla vinificazione. La sua maturazione tardiva, infatti, lo espone a rischi legati all’imprevedibilità del clima e i tannini robusti e non facili da domare possono a volte rappresentare un problema.

Oggi, però, si punta a riscoprire questo vitigno che, non a caso, è uno dei tre protagonisti del rinnovato disciplinare della Doc Monreale. Tutto ciò è perfettamente in linea con la filosofia di Alessandro di Camporeale che vuole sempre più legarsi al territorio, fornendo vini identitari che lo rappresentino in tutti i suoi aspetti. Il lavoro in vigna si fonda sempre sugli stessi principi che sono il valore della tradizione, l’agricoltura biologica e la profonda conoscenza dei luoghi. In cantina si impiegano tecniche poco invasive al fine di rispettare al massimo la materia prima ed esaltarne le caratteristiche.

Il Monreale Doc Perricone Mandranova 2023 è fatto con uve Perricone per il 90 per cento, più un 10 per cento di Nero d’Avola. I vigneti, piantati nel 2017 a 500 metri di altitudine, crescono su un suolo franco argilloso e calcareo con media presenza di scheletro. La vendemmia ha luogo durante l’ultima decade di settembre. Il vino affina 8 mesi in vasche d’acciaio inox e in piccola parte matura in tonneau di rovere francese. Il suo colore è un rosso rubino molto carico con riflessi porpora. Ha un naso intenso e profondo di piccoli frutti scuri come gelso nero e mora, uniti ad una parte di stampo prettamente mediterraneo costituita da una nota di mirto ed erbe aromatiche. Completa il bouquet un leggero tocco balsamico di eucalipto. Il sorso è pieno nel gusto, che ricalca coerentemente l’olfatto con la maturità e la dolcezza del frutto, ben strutturato e persistente. I tannini appaiono vigorosi, ma ben levigati e per nulla astringenti. Un rosso che esprime la tipicità del vitigno in questo territorio, senza però mostrare eccessi o tratti di rusticità che spesso questa varietà porta con sé.

Insieme al Perricone sono stati proposti nella degustazione guidata tre vini da Catarratto, due spumanti Metodo Classico e un bianco fermo. Una scelta nata dalla volontà di raccontare il territorio di Camporeale in maniera più completa.

Metodo Classico 2020 (Sicilia Doc Catarratto Extra Brut, affina 36 mesi sui lieviti): giallo paglierino con leggeri riflessi dorati, profuma di agrumi, fiori e erbe di campo, accompagnati da un tenue cenno mielato. E’ fresco, snello, tagliente, lineare e lungo. Ottima combinazione di calibrata consistenza e energia.

Metodo Classico Sboccatura Tardiva 2017 (Sicilia Doc Catarratto Extra Brut, affina 72 mesi sui lieviti): il colore è leggermente più carico, ma, oltre ai riflessi dorati appena più pronunciati, sono presenti sfumature verdoline. Il naso ha una complessità maggiore, senza però rinunciare alla freschezza. L’agrume è più intenso e più dolce, avvicinandosi al candito, poi emergono anche qui erbe aromatiche e infine un tocco salmastro. Incisivo, citrino e sapido il palato che offre anche una buona cremosità grazie alla grana fine e carezzevole delle bollicine.

Monreale Doc Catarratto Mandranova 2023: un profilo che privilegia pulizia e essenzialità si caratterizza per i profumi di agrume giallo, erbe di campo e mandorla, uniti a una punta vanigliata. E’ dotato di ottima acidità, ben calibrato nella struttura e nel gusto con l’agrume che torna preponderante al retronaso. Lunghissimo e teso il finale.