Si è svolta a Imola, nel contesto dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari, l’Assemblea degli associati Fivi che all’ordine del giorno aveva – oltre all’approvazione del Rendiconto finanziario 2024 e del Bilancio previsionale 2025 – l’elezione del Consiglio Direttivo per il triennio 2025 – 2028. Al termine dei lavori assembleari, durante i quali hanno votato oltre 800 Vignaioli e Vignaiole da tutta Italia, sono risultati eletti in Consiglio: Rita Babini, Vignaiola in Romagna; Clementina Balter, Vignaiola in Trentino; Ludovico Maria Botti, Vignaiolo nel Lazio; Fabio de Beaumont, Vignaiolo in Campania; Camillo Favaro, Vignaiolo in Piemonte; Francesco Mazzone, Vignaiolo in Puglia; Pietro Monti , Vignaiolo in Piemonte; Ninive Pavese, Vignaiola in Valle d’Aosta; Désirée Pascon Bellese, Vignaiola in Veneto; Andrea Pieropan, Vignaiolo in Veneto; Stefano Pizzamiglio , Vignaiolo in Emilia Romagna; Carmela Pupillo, Vignaiola in Sicilia; Valeria Radici , Vignaiola in Lombardia; Alessandro Starrabba, Vignaiolo nelle Marche; Stefan Vaja, Vignaiolo in Alto Adige / Südtirol. Con 7 Consiglieri uscenti confermati e 8 Consiglieri al primo mandato, Fivi si conferma un’associazione capace di trovare il giusto equilibrio tra rinnovamento e continuità.
Il Consiglio ha nominato al suo interno Rita Babini come nuova Presidente della Federazione. Babini succede a Lorenzo Cesconi, Presidente uscente che, dopo tanti anni di impegno associativo a livello territoriale e nazionale, aveva già annunciato l’intenzione di fare un passo a lato, per dedicarsi a tempo pieno all’azienda e alla famiglia.
Vignaiola in Romagna, classe 1971, Rita Babini è stata segretaria nazionale dell’associazione negli ultimi due mandati: con il marito gestisce la sua azienda agricola a Oriolo dei Fichi, sulle colline di Faenza. “L’ambizione dei nostri obiettivi principali è alta, siano questi il riconoscimento della figura giuridica del vignaiolo, la rappresentatività nei consorzi di tutela o la semplificazione ed unificazione dei controlli; a questi obiettivi di carattere nazionale si uniscono sfide talvolta ancora maggiori a livello europeo, che ci vedono già coinvolti oggi e che cresceranno ulteriormente nei prossimi anni. Vogliamo poter vivere dignitosamente del nostro lavoro e garantire che il nostro “mestiere” esista ancora domani; per arrivare a ciò occorre una grande perseveranza nell’operato di FIVI, e sono certa che le Vignaiole e i Vignaioli eletti in Consiglio sapranno garantirla con l’impegno e la passione che ha sempre contraddistinto la nostra associazione”.