Florio è un nome molto importante per la storia del vino e dell’imprenditoria in Sicilia. Le monumentali cantine di Marsala, ancora oggi in piena attività, furono fondate da Vincenzo Florio nel 1833. Fu la prima azienda italiana impegnata nella produzione del vino fortificato creato nel 1773 da John Woodhouse che, fino ad allora, aveva visto altri inglesi come gli Ingham e i Whitaker coinvolti nella commercializzazione. Quasi un secolo più tardi, negli anni ’20, Florio fu acquisita dalla piemontese Cinzano e infine, arrivando ai nostri giorni, passò nel 1998 alla famiglia Reina (Illva Saronno Holding), proprietaria anche dei prestigiosi marchi siciliani Corvo e Duca di Salaparuta. Il nuovo corso punta a valorizzare il Marsala con la sua storia e il suo territorio attraverso una produzione che si articola su varie etichette in grado di mettere in risalto le peculiarità di questo vino con le sue differenti tipologie, fornendo anche una visione particolareggiata sui processi di affinamento all’interno delle cantine con la linea New Geography e emozioni uniche con le riserve storiche con cui ci si può spingere indietro nel tempo fino al 1939. La produzione totale si aggira intorno ad un milione e 600 mila bottitglie.
Abbiamo degustato il Vino Florio, un bianco che nasce con lo scopo di raccontare il primo atto del percorso di creazione del fortificato Marsala. Un prodotto molto particolare che parla di territorio, ma anche di una tecnica di vinificazione precisa. Le uve Grillo, coltivate nell’estremità occidentale della Sicilia in zone vicine al mare, vengono portate ad una maturazione completa che riguarda tutte le parti del grappolo, dal raspo al vinacciolo e alla buccia, con l’accumulo di quantità importanti di zuccheri. In cantina si inizia con una pressatura energica effettuata per mezzo di un torchio tradizionale al fine di ottenere un mosto ricco di estratti. Segue la fermentazione tumultuosa in vasche di cemento con gradienti di temperatura e ossigenazioni non regolari in accordo alle scelte dell’enologo. Non viene fatta alcuna filtrazione. Il Vino Florio è frutto di una singola annata che però non è riportata in etichetta. Quello da noi degustato è stato imbottigliato nel settembre del 2023.
Nel calice si presenta di colore giallo dorato carico, appena velato. Ha un naso intenso e complesso nel quale i sentori di frutta a polpa gialla, agrumi canditi e zagara risultano affiancati da mallo di noce, cenni di torbatura e da una sottile e variegata speziatura. Un profilo molto interessante che vede una parte più evoluta combinarsi con note più fresche in un bouquet che appare vivace e in continua evoluzione. Al palato sono evidenti la pienezza e la struttura di un sorso incisivo che non è solamente volume, ma anche freschezza grazie ad un’ottima acidità e soprattutto ad una lunghissima scia salina. E’ un bianco dal carattere deciso che ci mostra la forza e la multidimensionalità che il Grillo riesce sd esprimere nel territorio marsalese, regalandoci prodotti in grado di andare incontro a lunghe evoluzioni. Bevetelo con la bottarga di tonno, gli spaghetti con i ricci di mare, i crostini con burro e alici e le pietanze dal gusto deciso a base di pesce azzurro. Vi consigliamo anche di sperimentare abbinamenti lasciandovi guidare dai vostri gusti e dalla fantasia, sicuri che il Vino Florio potrà riservarvi piacevoli sorprese.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cantine Florio
Via Vincenzo Florio, 1 – Marsala (Tp)
T. 0923 781111
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