Domani si celebra la dodicesima edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che rappresenta un momento cruciale per istituzioni, aziende e cittadini per riflettere sui progressi compiuti nella lotta allo spreco alimentare e sulle sfide ancora da affrontare. Ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera – dalla produzione alla distribuzione, dalla ristorazione alle abitudini quotidiane di consumo – è un obiettivo chiave dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. La giornata è anche un’occasione per fare il punto sui nuovi dati di un fenomeno diffuso e trasversale che vede gli italiani buttare in pattumiera 683,3 grammi di cibo per persona alla settimana, valore in crescita del 46% rispetto all’anno precedente (Fonte: Waste Watcher 2024). Dato che posiziona il Bel Paese tra i paesi meno virtuosi in Europa e che vede i connazionali più inclini a sprecare frutta, verdura e pane fresco, al Sud più che al Nord, nei comuni più piccoli rispetto alle grandi città e in famiglie senza figli. Il report evidenzia però come siano tuttavia le abitudini dei consumatori a contribuire, più di altro, allo spreco di cibo: il 37% lo dimentica in dispensa o in frigo, solo il 23% programma i pasti settimanali e il 75% non è in grado o non è disposto a rielaborare in modo creativo gli avanzi.
PlanEat, la startup nata per combattere lo spreco alimentare ha ideato un sistema di contatori per misurare il proprio contributo verso il pianeta. I contatori, elaborati e certificati dal Dipartimento Economics and Management dell’Università di Pavia, sono aggiornati quotidianamente e automaticamente, grazie ad un algoritmo reimpostato, in base alle spese effettuate sul profilo personale dell’utente. A livello aggregato, secondo l’ultima rilevazione fatta che somma tutte le spese effettuate sulla piattaforma dalla nascita a oggi, da privati e aziende, sono state 83 le tonnellate di cibo complessivamente “salvate” dalla pattumiera, il che equivale, in termini di risparmio di Co2, a 211 tonnellate di Co2, in termini di acqua a 48 milioni di litri di acqua non utilizzati e in termini di terreno a 915 mila mq di terreno risparmiati per produrlo.
Dice Nicola Lamberti, fondatore di PlanEat: “La Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare ci ricorda quanto sia urgente cambiare il nostro modo di consumare. Ogni grammo di cibo salvato significa meno risorse sprecate e meno impatto ambientale. Il nostro modello si basa proprio su questo principio: grazie alla programmazione e all’uso intelligente delle materie prime, eliminiamo gli sprechi alla radice, garantendo qualità e sostenibilità. Ad oggi, con PlanEat abbiamo evitato che oltre 83 tonnellate di cibo finissero nella pattumiera, risparmiando 211 mila kg di CO2 e 48 milioni di litri d’acqua. Numeri che dimostrano come scelte consapevoli possano fare la differenza, ogni giorno”.