Al via la la seconda edizione di Uniamo Palermo >l’evento ideato da Franco Virga e Stefania Milano, patron del Gagini e di tanto altro ancora. Un inizio all’insegna della Sicilia, che ha visto alternarsi nella creazione dei piatti i guest Corrado Assenza e Lorenzo Ruta con lo chef resident, Angelo Gennaro, assieme a loro una sala gremita del Ristorante Gagini nonostante il mercoledì di pioggia. Un lungo viaggio di sapori dalle tinte forti, tra carne, pesce e vegetali all’insegna di stagionalità, territorio e creatività, le cifre in cui si declina anche lo spirito della manifestazione e la filosofia di cucina di tutti gli chef coinvolti.
Il crudo di calamaro con un twist fusion di Angelo Gennaro apre le danze, per lasciare spazio ad alcuni classici di Lorenzo Ruta, che ci regala nell’ordine un misterioso quanto bilanciato Cappuccino di Carne con stufato di coda con, a seguire, l’eleganza earthy delle lumache con burro e limone, che ci ricorda come questo ingrediente, valorizzato nel giusto modo possa essere uno degli assi della cucina invernale isolana.
Breve pausa qui, per presentare al pubblico in sala Corrado Assenza e l’istrionico Aldo Viola i cui vini hanno accompagnato tutti i piatti del menu, a dimostrare ancora una volta la forza e la personalità del cataratto in purezza, anche nel “fine dining”, per poi rituffarsi nel viaggio gastronomico, proposto dagli chef.
E poi ecco il risotto con cozze, baccalà e nero di seppia di Ruta che alla vista sembra un quadro di Pollock e al palato un disco di Coltrane, dove le dissonanze formano un’unica, carnale armonia, decisamente uno degli highlights della serata.
Educato, ma decisamente intenso il cardoncello in purea di scarola, tra suggestioni, d’altrove e piccantezze inaspettate, a cui segue il piatto a 4 mani di Lorenzo Ruta e Angelo Gennaro capocollo di maiale alla brace accompagnato da carciofo in diverse consistenze, semplicità, sapore e concretezza, in poche parole, riuscitissimo.
Poi la parola passa a Corrado Assenza, che presenta un pre dessert ardito, giocato sulla pasta, sui toni del verde, e sui profumi del gin: Pasta, cagliata di pecorino, finocchietto selvatico, bergamotto candito e gin. Un piatto sfidante, dove consistenze e profumi giocano sul filo della dissonanza, per restituire sensazioni davvero difficili da descrivere, una specie di astronave gustativa, che sembra arrivata da lontanissimo ma sa tanto di Sicilia.
Il dolce, la nota più alta di un menu che di note alte ne ha avute parecchie, Crema al doppio fior di latte con pere sciroppate e parfait al Marsala, è un cremoso inno alla vita e alla felicità, giocato su sottili armonie, consistenze inaspettate e dolcezze trattenute, la mia idea di comfort food. Buona la prima quindi.