Due ingredienti sono il segreto del successo di Filippo Drago, patron di Molini del Ponte: la Sicilia con le sue tradizioni millenarie e l’onestà, che guida ogni scelta produttiva. Un binomio che non solo ha consolidato l’azienda di Castelvetrano, in provincia di Trapani, come eccellenza italiana, ma che le ha permesso di conquistare mercati internazionali come gli Emirati Arabi, il Giappone e gli Stati Uniti.
“L’export verso gli Emirati Arabi – ci racconta Filippo Drago – è un risultato importante per noi, segno che le nostre farine e i prodotti artigianali trovano spazio anche in mercati lontani ma attenti alla qualità”.
Molini del Ponte non è un mulino qualunque. “Di mulini a pietra ce ne sono tanti in Sicilia, ma il nostro è considerato una Lamborghini”. La sua azienda vanta il primo mulino climatizzato, un edificio innovativo di cinque piani che ha rivoluzionato il settore, in oltre 33 anni di esperienza.
Ma nonostante l’espansione internazionale, Molini del Ponte rimane profondamente legata alla Sicilia. L’azienda coltiva grani antichi nei venti ettari del Parco Archeologico di Selinunte. Tra le varietà di grani antichi lavorate ci sono la Tumminia, il Russello, la Biancolilla, il Bidì o Margherito, la Maiorca e il Perciasacchi.
La molitura a pietra, una tecnica tramandata di generazione in generazione, è diventata il cuore pulsante dell’azienda. “Abbiamo conoscenze uniche, come la rabbigliatura, una tecnica quasi scomparsa che noi manteniamo viva”.
L’export è oggi il 20% del fatturato con prospettive di raggiungere il 30% entro il prossimo anno. Tra i mercati principali, come dicevamo, gli Emirati Arabi rappresentano una sfida e un’opportunità. “Non è solo una questione di vendite: con me si fanno progetti. Collaboriamo con realtà di rilevanza internazionale e grandi cantine, portando avanti una visione comune di qualità e autenticità”.
Basti pensare che il 95% del fatturato viene generato al di fuori della Sicilia. La capacità produttiva, destinata a crescere con l’installazione di altri 10 mulini, punta a posizionare l’azienda come leader mondiale nella molitura a pietra naturale. Si arriverà ben presto a una produzione di 30 quintali di farina.
Non solo imprenditore visionario, ma anche ambasciatore della qualità siciliana: Filippo Drago è uno dei 23 nuovi Maestri d’Arte e Mestieri delle Arti Agrarie, del Gusto e dell’Ospitalità della scuola ALMA di cucina di Bologna nell’area della produzione per i grani e i cereali siciliani.
Ora tra i progetti c’è il lancio del marchio Selinunte, che comprenderà pasta e farine prodotte con grani antichi. Il nuovo centro di ricezione per i grani, alimentato esclusivamente da energia autoprodotta, rappresenta poi un ulteriore passo verso la sostenibilità.