I produttori pensano sia un “mezzo miracolo”. In Piemonte, nonostante le piogge che hanno registrato il doppio della media e un ciclo vegetativo più lungo di 20 giorni (210 contro 190), la vendemmia 2024 si è chiusa con un +5%. È stata, comunque, l’annata più povera degli ultimi tempi con uve di qualità e sane.
Il bilancio di una “vendemmia straordinariamente difficile” ma alla fine più che soddisfacente è stato fatto a Grinzane Cavour (Cuneo) nella presentazione dell’annata vitivinicola organizzata da Vignaioli Piemontesi.
Nelle pagelle spiccano il Sauvignon blanc, con 8 stelle e mezza (su 10), Brachetto, Chardonnay e Pelaverga piccolo, più sotto tono Dolcetto, Favorita, con 6 stelle e mezza. La produzione totale è stimata in oltre 2,25 milioni di ettolitri (+ 5%) contro i 2,06 milioni del 2023.Il Piemonte si conferma come la seconda regione italiana per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo a quota 1.248 milioni di euro. Sul fronte export, crescono i rossi Dop piemontesi di circa l’1% a valore (a fronte di un +4,4% a volume), trainati da un forte recupero del Canada (+49%) e da importanti crescite in Svezia (+14%), Giappone e Stati Uniti (+10% entrambi).