Novità nel mondo del Lambrusco: i disciplinari, infatti, sono stati cambiati e aggiornati con l’introduzione di modifiche significative per la valorizzazione della qualità e l’identità territoriale delle produzioni.
Tra quelle più importanti c’è l’introduzione della sottozona Monte Barello, come ci aveva anticipato Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Tutela Lambrusco qualche mese fa, all’interno della denominazione Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc, dedicata alla produzione di vini frizzanti. Questa sottozona si estende in un’area collinare che abbraccia il borgo di Castelvetro, in provincia di Modena, e impone requisiti produttivi più stringenti per garantire una qualità ancora più alta. Tra questi figurano una resa per ettaro più bassa, la raccolta manuale delle uve e l’utilizzo esclusivo di Lambrusco Grasparossa in purezza.
Il Lambrusco di Sorbara Doc, poi, potrà essere prodotto anche nella versione bianco spumante. Questa modifica è il frutto di un percorso avviato da anni dai produttori locali, che avevano già iniziato a realizzare questa tipologia con ottimi risultati.
“Siamo felici di poter chiudere il 2024 con l’aggiornamento dei nostri disciplinari – spiega Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco – perché si tratta di un percorso avviato da diversi anni volto a rispondere ad esigenze del territorio per far sì che i disciplinari valorizzino sempre più la qualità e le peculiarità delle nostre produzioni di eccellenza”.
Anche il disciplinare del Reggiano Doc è stato aggiornato, con un’attenzione particolare alla valorizzazione di una varietà tradizionale del territorio, la Fogarina. Inoltre, è stata introdotta l’unità geografica aggiuntiva Gualtieri, che conferma il focus sul legame con le specificità locali, da sempre un punto di forza della produzione vinicola reggiana. Un ulteriore aggiornamento riguarda tutte le Doc del Lambrusco, con una revisione delle sezioni dedicate all’etichettatura e al confezionamento. Le modifiche si concentrano sull’armonizzazione dei disciplinari, con particolare attenzione alla capacità delle bottiglie e alle tipologie di chiusure ammesse, per meglio rispondere alle esigenze del mercato e alle richieste dei consumatori.
Fanno parte del Consorzio 16.600 ettari vitati e 10mila ettari coltivati con vitigni di Lambrusco con una produzione di oltre 170 milioni di bottiglie tra le diverse Doc e Igt. Sono circa 70 le cantine associate.