di Giovanni Paternò
Francesca Bacile (nella foto) è la contitolare del wine bar Oliver a Palermo assieme al socio Nino Li Causi. Fin qui nessuna novità, ormai tante donne gestiscono in proprio locali per la ristorazione o dove bere con gli amici un buon bicchiere.
Il nuovo è che Francesca è una dotta, attenta ed appassionata conoscitrice del mondo delle birre artigianali, cioè quelle birre prodotte da piccoli birrifici, con prodotti scelti, senza pastorizzazione e possibilmente senza microfiltrazione, diventando prodotti unici.
La birra nell’immaginario collettivo è essenzialmente legata ad un mondo maschile, un mondo popolato da rudi giocatori di rugby, da sbornie nei pub, dai vecchi tocchi a padrone e sotto-padrone nelle osterie popolari. Eppure se si vuole bere una buona birra artigianale scegliendo in un’ampia selezione e se specialmente si desidera essere consigliati con competenza su quale abbinare ad un piatto o da bere in compagnia Francesca è la persona giusta. Non è cosa facile se si pensa che si enumerano oltre80 stili di birra, che si differenziano anche di molto una dall’altra. Pertanto abbiamo voluto saperne di più.
Quando e come è nato il suo interesse per la birra?
Inizia da piccola, ma l’ho abbandonata presto per il vino. L’ho riscoperta da circa dieci anni nei miei viaggi dove assaggiando birre differenti ne ho capito l’importanza e la diversità di gusti e fragranze. E’ diventato un amore che ho coltivato con lo studio e specialmente con gli incontri e la frequenza ai corsi di degustazione di Lorenzo Dabove in arte Kuaska (nella foto sotto), senza dubbio il più esperto ed appassionato italiano nel mondo della birra.
Al suo ristorante propone la birra al posto del vino e gli abbinamenti cibo-birra?
All’inizio sono stata io a spingere la birra magari proponendola in abbinamento con piccoli assaggini. Oggi con soddisfazione mi accorgo che sono gli stessi clienti che si rivolgono a me chiedendo le mie proposte e le novità. Inoltre la mia esperienza come sommelier mi ha aiutata nel suggerire gli abbinamenti, ma sempre partendo dai gusti personali perchè troverei non adeguato consigliare qualche tipologia di birra che magari non piaccia.
Quale tipologia di birra preferisce?
Sono un poco estremista per cui quelle che mi piacciono di più magari le suggerisco con cautela perchè amo le birri molto luppolate, tendenzialmente amarognole tipo le American Pale Ale . Da bere fresca preferisco le Saison, erbacee, agrumate con note speziate; invece in salotto degusto le Barley Wine, alcoliche e maturate nelle botti da vino.
I molti stili delle birre possono confondere il cliente?
No se il cliente viene guidato, sì se lo si lascia da solo. Capire le birre è molto più difficile del vino a causa dei molti stili. La birra va spiegata e il cliente deve capirla prima di assaggiarne un’altra.
Qual’è la richiesta dei clienti che cerca di non esaudire?
Quando mi chiedono una marca danese molto diffusa, ma che io non apprezzo e assolutamente quando mi chiedono di miscelare due birre, cosa che non va mai fatta.
Cosa dice della birra industriale?
Abbiamo buone birre industriali, ma sono fatte per soddisfare le esigenze di tutti e sono troppo standardizzate. Poi ci sono birre semi industriali di micro birrifici che sono una discreta via di mezzo.
E ora qualcosa di più personale: come è la sua giornata tipo?
Alle 6,30 sono già da Oliver per cominciare ad organizzare la giornata, poi passo in cucina per tutta la mattina per preparare i vari piatti e dopo una pausa di circa un’ora mi dedico ai clienti per il pranzo. Dalle 18,30 di nuovo al lavoro con gli aperitivi e la cena. Se va bene alle 22 finalmente sono a casa. E’ una vita dura, ma che svolgo con passione per cui non mi pesa. Quando sopraggiunge la stanchezza intraprendo un bel viaggio che ormai unisce il turismo alle birre.
Nel lavoro c’è qualcosa che non le piace ma che è costretta a svolgere?
I conti, occuparmi della contabilità.
Cosa voleva fare a 18 anni?
Viaggiare, occuparmi del settore turistico.
E cosa le piacerebbe fare ora?
Continuare il mio lavoro, magari con più tempo libero per dedicarmi ai viaggi. Anche riprendere a fare sport, che è una cosa che mi manca.
Cosa fa quando finisce di lavorare?
Amo leggere, divoro i libri e sento musica. In certi periodi divento viveur e vado in giro per i locali a trovare i miei colleghi.
Interviene se qualcuno beve la birra dalla bottiglia?
Certamente, spiego loro in maniera carina che non è il modo migliore per apprezzare la birra ma lo è per gonfiare lo stomaco con l’anidride carbonica. In ogni caso la servo sempre con il bicchiere accanto.
Un messaggio per chi conosce e beve solo birra industriale.
Provare una volta la birra artigianale, magari guidati e scoprirne la differenza.