Il Bureau du Champagne Italia, che ha sede a Milano, sembra una sorta di fucina di idee per raccontare la diversità e la versatilità del re dei vini in modo originale ed avvincente. Così, in occasione di Champagne Day, nella metropoli lombarda ha messo in scena un fantastico abbinamento di formaggi, di facile reperibilità, con diverse cuvée di Champagne. Poi, sempre a Milano, è stato il turno di tre percorsi formativi. Per Natale, il direttore del Bureau du Champagne, Domenico Avolio, arriva con le cinque regole d’oro per i brindisi delle feste. In questo caso è stato coinvolto lo chef stellato Ciro Scamardella per pensare ad una tavolozza dei sapori, andata in scena presso il ristorante Pipero di Roma.
La prima considerazione è che “lo chef de cave, o l’elaboratore, può essere paragonato a un pittore che, con la sua tavolozza, combina sapientemente terroir, vitigni, annate, dosaggi e tempi di maturazione per dare vita a vere e proprie opere d’arte. Questi elementi di diversità, opportunamente dosati tra loro, sono alla base della capacità dello Champagne di diventare il perfetto accompagnamento per tutti i piatti”. La degustazione-laboratorio proposta dal Bureau du Champagne Italia si basa su questa suggestione per portare sulla tavolozza i colori, i profumi e i gusti di dieci essenze che, come vedremo, ognuna affiancata a una differente cuvée.
Poi ci sono le regole d’oro per servire lo Champagne, che sono solo cinque, semplici ma essenziali, per esaltare le caratteristiche del re dei vini. Innanzitutto, non dimenticare che la corretta temperatura di servizio dello Champagne è tra gli 8 e i 10 gradi, ideale per apprezzare pienamente i profumi e riconoscere al gusto le sfumature più fini ed eleganti. Per ottenere la giusta temperatura, si può lasciare la bottiglia per circa tre ore nello scomparto più basso del frigorifero, anche se il consiglio è di raffreddare lo Champagne nel tipico secchiello, per venti minuti, in una miscela di ghiaccio, acqua e sale. È poi fondamentale non fare mai il botto: il suono che apre un momento speciale deve essere come un soffio; per stappare la bottiglia, va impugnato con sicurezza il tappo ed estratto ruotandolo leggermente, senza mai lasciarlo andare. Ricordarsi, poi, che lo Champagne si versa in due tempi, a distanza di pochi secondi: in questo modo il tipico collare di bollicine che si forma in superficie durerà più a lungo, evitando così che l’esuberanza dell’effervescenza faccia traboccare il bicchiere. E proprio il bicchiere gioca un ruolo importante: deve essere di quelli a tulipano trattiene più a lungo gli aromi. Infine, una volta estratta la bottiglia dal secchiello, utilizzare un tovagliolo bianco per asciugarla, tenendola dal fondo con tutto il palmo della mano e fare in modo che l’etichetta sia rivolta verso il proprio ospite.