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Vino e dintorni

Spumante re dell’export italiano: 528 milioni bottiglie in nove mesi e storico sorpasso sui rossi

13 Dicembre 2024
Spumante versato nei calici - ph Pixabay Spumante versato nei calici - ph Pixabay

L’export italiano di vino registra una svolta: per la prima volta, le bottiglie di spumante destinate all’estero (528 milioni) superano quelle di vini rossi e rosati (524 milioni), consolidando il distacco anche sui bianchi (460 milioni). Questo risultato emerge dall’analisi dell’Osservatorio Uiv sui dati Istat aggiornati al terzo trimestre di quest’anno.

Un sorpasso destinato a consolidarsi alla luce di una corsa, quella delle bollicine italiane, che ha visto quintuplicare la propria produzione nel giro di vent’anni e che – secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea – si appresta a infrangere la quota record di 1 miliardo di bottiglie entro la fine dell’anno, con 355 milioni di pezzi consumati in Italia e nel mondo solo per le Festività. 

“Dei tanti traguardi raggiunti in questi anni dallo spumante – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti – questo è tra i più significativi. Lo sparkling italiano vince sui competitor stranieri perché è pop e si rivolge a target trasversali, e perché in diversi casi è abbinabile a una tendenza cocktail che dagli Usa sta ormai diventando globale. Un successo del metodo Charmat ascrivibile in gran parte alla galassia Prosecco e alla sua gestione, per un’area che pur rappresentando solo il 6% del vigneto Italia oggi sta tenendo a galla il nostro export”.

È infatti lo spumante l’assoluto protagonista della crescita dell’export italiano di vino (quasi 6 miliardi di euro) registrata nei primi 9 mesi di quest’anno. Al netto dell’incremento in doppia cifra delle bollicine, in termini di volumi spediti nel periodo dal vigneto Italia si passerebbe infatti dal +3,4% complessivo a un +0,5%. In impennata anche il valore della categoria, che nel periodo sale a 1,7 miliardi di euro, il 29% del totale export del Belpaese. Secondo l’Osservatorio, l’Italia si sta quindi sempre più trasformando in uno Sparkling Wine Country, con gli spumanti già in testa rispetto a bianchi e rossi tricolori in numerosi Paesi: non solo più UK, ma anche Francia, Polonia e Repubblica Ceca, Spagna, Russia. Negli Stati Uniti (38% per i bianchi, 37% per gli spumanti), il sorpasso sarà cosa fatta per fine anno.

Secondo Uiv, la cosa più straordinaria – e che al contempo deve far riflettere – è che se dici spumante, non puoi che fare il nome di “Prosecco”. Non solo perché vale il 75% del totale spumante, ma anche perché il miliardo e 300 milioni di euro generato da gennaio a settembre viene da un fazzoletto di terra: 40.000 ettari circa sommando le tre denominazioni (Conegliano Valdobbiadene, Asolo e Prosecco Doc). Il 6% del totale a vigna nazionale che in termini di valore (+12%) rivendica il 22% dei 6 miliardi di export targato Italia.